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Operazione “China Truck” contro la mafia cinese, arrestato il boss: “Sono il più potente”

Blitz della Polizia contro la mafia cinese: centinaia di agenti hanno eseguito in varie città italiane e in Europa ordinanze di custodia cautelare in carcere e una serie di provvedimenti nei confronti di soggetti appartenenti a un’organizzazione mafiosa. Arrestato anche Zhang Naizhong, 58 anni, considerato il “capo dei capi” della mafia cinese in Italia.
A cura di Susanna Picone
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È finora di 33 arresti il bilancio dell'operazione denominata “China Truck” svolta dalla polizia in diverse città sul territorio nazionale e anche all'estero. Gli arrestati sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso. Complessivamente sono circa cinquanta gli indagati. L'operazione della polizia ha sgominato un'organizzazione mafiosa cinese che agiva, oltre che nel nostro Paese, anche in altre città europee. Nel blitz che ha portato agli arresti sono stati impegnati circa 130 poliziotti del Servizio Centrale Operativo e delle Squadre mobili di Prato, Roma, Firenze, Milano, Padova e Pisa, 18 pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine di Firenze e Roma, il Nucleo Cinofili di Bologna e il Reparto Volo di Firenze e Roma. All’operazione hanno inoltre collaborato la polizia francese e spagnola. L’inchiesta è coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Firenze. Sono stati eseguiti anche dei sequestri e perquisizioni.

L'inchiesta è partita nel 2011 ed è stata condotta dalla squadra mobile di Prato e dal Servizio centrale operativo – La lunga e complessa indagine, partita nel 2011 e condotta dai poliziotti della Squadra Mobile di Prato e del Servizio Centrale Operativo della polizia, ha riguardato un'associazione criminale che affermava la propria egemonia nel controllo del traffico delle merci su strada in tutta l’Europa, egemonia nel campo della logistica imposta con metodi mafiosi e alimentata dagli introiti provenienti da attività criminali tipiche della malavita cinese. Da quanto emerso un'azienda, con sede a Prato, era il cuore dell'attività criminale. Da lì le indagini si sono ramificate e hanno alzato il velo su un'organizzazione mafiosa che gestisce bische clandestine, prostituzione, droga, gestione di locali notturni e il commercio delle merci contraffatte.

Il capo della mafia cinese che gestiva la logistica di mezza Europa

“Io sono il più potente in Europa, non mi sto vantando di me stesso, puoi chiederlo a chiunque”, diceva Zhang Naizhong, cinquantottenne considerato il “capo dei capi” della mafia cinese in Italia, arrestato nella sua casa di Roma nell'ambito dell'inchiesta China Truck. È stato intercettato mentre parlava di sé al telefono con un connazionale. Secondo gli investigatori, la mafia cinese di Prato, dove Zhang avrebbe i suoi principali interessi economici, comanda in Europa. “Nella mafia ci sono le regole della mafia, se una persona non rispetta le regole come fa a continuare a camminare nella strada della mafia?”, diceva Naizhong in un'altra telefonata esaltando anche la propria carriera di imprenditore dei trasporti e la sua gestione dei rapporti con i connazionali. In un’altra telefonata il boss riassumeva la sua filosofia mafiosa: “Io non parlo tanto con le persone, io dico solo due frasi alle persone: se lui è mio fratello oppure mio amico, e basta. E se non è amico è un nemico, se sei un nemico allora sei finito”. A certificare il ruolo e il carisma di Naizhong Zhang anche la cerimonia di nozze del figlio celebrata a Roma il 6 febbraio del 2013. Un matrimonio da favola all'hotel Hilton con vista sull'intera città, invitati fatti arrivare a bordo di Ferrari e Lamborghini e un conto da 80mila euro saldato in contanti. Intercettando le telefonate in cui gli indagati parlavano dell'organizzazione del matrimonio, gli investigatori hanno avuto l'ulteriore conferma che Naizhong fosse da tutti riconosciuto come il capo dell'organizzazione.

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