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Omicidio Trifone – Teresa: il killer potrebbe aver spiato le vittime da una casa abbandona

Secondo gli inquirenti l’assassino dei due fidanzati avrebbe potuto spiarli da un palazzo abbandonato.
A cura di D. F.
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I Ris di Parma sono impegnati a tutto campo nell'analisi dei reperti e degli indizi in qualche modo collegabili alla sera del 17 marzo, quando  nel parcheggio di una palestra di Pordenone furono uccisi Trifone Ragone e la fidanzata Teresa Costanza. L'unico indagato per il duplice omicidio è Giosuè Ruotolo, le cui tracce sarebbero state trovate sulla cintura di sicurezza dell'Audi A3 in cui si è consumato il delitto. Gli esperti, tuttavia, stanno analizzando anche il proiettile inesploso rimasto incastrato nella pistola che ha ucciso Trifone e Teresa. Nel frattempo, durante l'ultima puntata della trasmissione Quarto Grado, in onda sulle reti Mediaset, sono emersi alcuni dettagli controversi riguardanti la figura dell'indagato. A quanto pare nel portafogli di Ruotolo gli inquirenti avrebbero trovato un biglietto con scritto un indirizzo, quello di via Chioggia 8-11, lo stesso in cui si trova l'appartamento in cui vivevano i due fidanzati. Secondo l'accusa quell'indirizzo sarebbe servito al presunto killer per "spiare" i due.

Eppure a via Chioggia 11, a Pordenone, oggi non c'è niente, a parte i resti di un cantiere. Fino a due mesi fa tuttavia c'era una palazzina disabitata e poi demolita da cui, secondo quanto emerso, l'assassino avrebbe potuto osservare Trifone e Teresa, che abitavano a poche decine di metri. I vicini di casa hanno infatti riferito: "Non c'erano né porte, né finestre  e la recinzione era molto bassa. Facile per chiunque, quindi, scavalcare ed entrare nell'abitazione dismessa per un eventuale appostamento".

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