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Roberta Siragusa uccisa a 17 anni a Caccamo

Omicidio Roberta Siragusa, a processo l’ex fidanzato. La mamma: “Sopravviviamo soltanto senza di lei”

Andrà a processo l’ex fidanzato di Roberta Siragusa, la 17enne uccisa a Caccamo il 24 gennaio scorso. Distrutta dal dolore la madre della vittima, Iana Brancato. “Sopravviviamo ma non viviamo senza di lei”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Roberta Siragusa uccisa a 17 anni a Caccamo

Rinviato a giudizio per omicidio volontario e occultamento di cadavere Pietro Morreale, il giovane accusato di aver ucciso Roberta Siragusa lo scorso 24 gennaio. Lo ha stabilito il gup del Tribunale di Termini Imerese, Emanuele Bencivinni, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Giacomo Barbara e del procuratore capo Ambrogio Cartosio. Il processo inizierà il 1 marzo davanti alla seconda sezione della Corte d'Assise di Palermo. Il corpo della 17enne fu ritrovato  in un dirupo del monte San Calogero a Caccamo. A indicare il cadavere alle forze dell'ordine proprio Pietro Morreale, fidanzato di Roberta Siragusa. Morreale disse di aver cercato di salvarla, ustionandosi una mano. Il corpo della ragazza infatti è stato ritrovato carbonizzato soltanto la mattina del 24 gennaio quando la sua morte sarebbe avvenuta durante la notte. L'indagato, in carcere da un anno, avrebbe quindi avuto tutta la notte per raccontare quanto accaduto alle forze dell'ordine.

I due avevano passato la serata insieme ad alcuni amici e dopo una violenta lite si erano allontanati in auto. Secondo l'indagato, la ragazza si sarebbe poi cosparsa di benzina dandosi fuoco. La versione è sempre stata ritenuta inattendibile dagli inquirenti che credono invece all'omicidio. Dall'autopsia è emerso infatti che la ragazza aveva una profonda ferita alla testa e segni di ustione su diversi punti del corpo. Prima uccisa e poi data alle fiamme  secondo l'analisi di alcune telecamere di videosorveglianza nei pressi del campo sportivo di Caccamo. Un'auto, quella di Morreale, sarebbe poi rimasta ferma mentre il corpo bruciava. Il cadavere della ragazza sarebbe stato trasportato lungo il Monte San Calogero e poi gettato nel dirupo. Le telecamere di videosorveglianza avrebbero ripreso almeno 2 volte l'auto di Morreale passare sulla strada sterrata che porta al luogo del ritrovamento del corpo. Il legale del 20enne Gaetano Giunta ha sollevato l'eccezione di incostituzionalità della norma che vieta l'ammissione al rito abbreviato. L'istanza è stata respinta.

Un momento di grande dolore quello della decisione del rinvio a giudizio per la famiglia di Roberta Siragusa. La madre della 17enne ha pianto alla fine dell'udienza. Per il prossimo 24 gennaio è prevista una manifestazione per Roberta proprio a Caccamo. Saranno presenti i familiari della 17enne e la madre della giovane che dal giorno della sua morte ha sempre combattuto per ottenere giustizia e ricordare la figlia appena adolescente. Distrutta dal dolore, non ha voluto commentare la decisione del rinvio a giudizio con Fanpage.it. "Sopravviviamo ma non viviamo – ha invece affermato -. Penso sempre a tutte le cose che le sono state negate, alla sua voglia di crescere. Aveva ancora tanto da fare qui sulla Terra. Io cammino per strada con i suoi abiti per consolarmi un po'. La sera guardiamo il suo posto a tavola vuoto. Io continuo da quasi un anno a riempirlo, come per colmare la sua assenza alla quale però non potremo mai abituarci".

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