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Alessandra Matteuzzi uccisa a Bologna, ultime news

Omicidio Matteuzzi, in un video l’occhiolino di Padovani al legale davanti ai pm: “Prova che è lucido”

Durante la puntata di venerdì 15 dicembre di ‘Quarto Grado’ è stato mandato in onda un interrogatorio di Giovanni Padovani. Nel video si vede il 28enne, accusato di aver ucciso l’ex compagna Alessandra Matteuzzi con martellate, calci e pugni nell’agosto 2022 a Bologna, fare un gesto al suo legale che smentirebbe la tesi dell’incapacità d’intendere e di volere.
A cura di Eleonora Panseri
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Giovanni Padovani durante l'interrogatorio trasmesso da 'Quarto Grado'.
Giovanni Padovani durante l'interrogatorio trasmesso da ‘Quarto Grado'.
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Un gesto di Giovanni Padovani, un occhiolino fatto al suo legale, rivelerebbe che già subito dopo l'omicidio dell'ex compagna Alessandra Matteuzzi il 28enne era capace di intendere e di volere. È quanto emergerebbe dal video di un interrogatorio in carcere del 15 febbraio 2023, mandato in onda durante la puntata del 15 dicembre del programma Mediaset ‘Quarto Grado'.

Durante il colloquio il ragazzo, accusato di aver ucciso a martellate, calci e pugni la 56enne nell'agosto 2022, risponde alle domande di due pm alla presenza del proprio avvocato, Gabriele Bordoni. In una delle clip mostrate durante la trasmissione si vede Padovani voltarsi verso il legale e rivolgergli il breve gesto d'intesa che, come sostenuto anche dallo psichiatra e criminologo Massimo Picozzi, presente in studio, dimostrerebbe la sua capacità d'intendere e di volere.

I dubbi sul vizio di mente di Padovani

La recente perizia psichiatrica eseguita sull'imputato, che durante l'interrogatorio stesso e il successivo processo si è dichiarato "malato", confermerebbe la mancanza di un vizio di mente. Diversi giorni fa la difesa della famiglia Matteuzzi, rappresentata dagli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini, avevano portato in aula il filmato dell’interrogatorio, come si legge su Il Resto del Carlino.  "A nostro avviso tale comportamento indica che Padovani era perfettamente lucido, in un momento in cui i suoi consulenti sostenevano il contrario, ed era pure estremamente attento al comportamento che riteneva utile alla propria difesa. Non ci stupisce quindi – concludono i legali – che la perizia abbia concluso per la piena capacità di intendere e volere dell’imputato e che la Corte abbia rigettato le richieste della difesa sull’effettuazione di nuovi accertamenti in merito".

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L'ossessione per Matteuzzi: "Rapporto tossico, lei per me era come la droga"

"Ipotizziamo anche che ci siano stati questi tradimenti. Noi non abbiamo alcun riscontro ma per i tradimenti non è prevista la pena di morte, no? Perché lei non ha semplicemente interrotto la relazione?". Prosegue così, con questa domanda della pubblico ministero, il video dell'interrogatorio di Padovani. "Io sinceramente a oggi sono sconvolto, non mi capacito, non riesco a capire se Alessandra sia ancora viva oppure no, perché dopo l'aggressione, quando l'hanno portata in ospedale, lei ancora respirava", risponde Padovani.

Il 28enne continua: "Anche qua dentro non mi è arrivata una lettera, non mi è venuta a trovare, anche in questo momento ha dimostrato che di me non le interessa, non gliene frega nulla. Non mi è mai stata vicino e mi ha fatto vivere degli alti e bassi tante volte, come delle montagne russe. Io avevo bisogno di lei ma non mi è stata vicino. Quando ero solo, mi sentivo ancora più solo; quando ero in trionfo, mi faceva sentire un dio. Questo è".

La pm incaricata dell'interrogatorio però lo incalza: "Padovani, mi risponde alla domanda: perché non l'ha lasciata? Perché non si è eclissato, perché non è andato altrove?". "Dottoressa, ma ci ho provato. – le dice l'ex calciatore – Ma lei non pensa che io abbia provato ad andare con altre donne? Ed effettivamente, vedendole, riconoscevo che erano delle belle donnea, ma ho cominciato ad avere la disfunzione erettile, non funzionava più nulla perché avevo la testa da un'altra parte. Ogni volta stavo a piangere con queste persone, che erano venute lì per divertirsi e non certo per stare lì a sentire me, a parlare di Alessandra".

Il giovane definisce il suo rapporto con la donna "un'ossessione". Prosegue dicendo di essere consapevole di aver "fatto una cosa terribile" e di meritare una punizione, ma chiede anche di essere aiutato "con questa ossessione che mi perseguita, mi tormenta da circa un anno". Padovani lucidamente ammette infatti di aver capito, prima dell'omicidio, che la relazione con Matteuzzi era diventato "un rapporto tossico, ero dipendente da lei come se fosse cocaina. Ancora oggi ho bisogno di una dose. Se ci provo con altre donne, penso ad altre donne, sto male. Sono ossessionato, non ce la faccio più, mi dovete aiutare, voglio essere aiutato".

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