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Omicidio Loris Stival: Veronica Panarello resta in carcere, il Gip ha convalidato il fermo

Il Gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per la donna. Trovato e sequestrato un cellulare “segreto”: l’utenza era intestata a un’amica ma sarebbe stato in effetti usato da Veronica Panarello, che glielo avrebbe restituito al momento delle condoglianze.
A cura di Susanna Picone
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Ore 22.10 – Veronica chiese al medico un medicinale per morire e raggiungere Loris. Il medico curante di Veronica Panarello, Giuseppe Brullo, in un'intervista a “Quarto Grado” ha raccontato che la donna gli ha chiesto un medicinale per morire e raggiungere il piccolo Loris. Inoltre, mentre lui provava a metterle la flebo, si è rifiutata e ha chiesto un parrucchiere per tagliarsi i capelli. "Diceva che gliel’aveva chiesto il figlio, perché voleva la mamma con i capelli corti. Mi ha sconvolto" ha raccontato il medico.

Ore 22.00 – Le perizie mediche avrebbero escluso violenze sessuali sul bambino. Secondo quanto rivelato dall’inviata della trasmissione “Quarto Grado”, infatti, le perizie medico legali sul corpo del piccolo Loris Andrea Stival avrebbero escluso in maniera assoluta che il bambino abbia subìto violenze di tipo sessuale sia nei giorni precedenti, sia nel giorno dell'assassinio. La notizia è stata confermata da fonti attive nell'inchiesta. I risultati di questi esami infatti sarebbero stati già consegnati, in via preliminare, alla Procura di Ragusa che indaga sul caso. Si attendono ora i risultati finali dell’autopsia, ma l'elemento sicuramente rappresenta un altro importante tassello nell'intricata vicenda della morte del piccolo Loris.

Ore 21.20 – Legale di Veronica: "Ricorreremo al Riesame". Il Legale di Veronica Panarello Francesco Villardita, ha annunciato il ricorso al Riesame contro la decisione del Gip di confermare l'arresto per la madre del piccolo Loris. "Ne prendiamo atto, la studieremo e poi presenteremo ricorso al Tribunale del riesame di Catania" ha spiegato infatti il difensore della donna commentando la decisione del Gip di Ragusa Claudio Maggioni. Veronica Panarello comunque non saprà della decisione del Gip prima di domani. La donna infatti è in isolamento in carcere e al suo legale non è permesso di incontrarla di sera. Informerò dell'ordinanza la mia assistita domani mattina quando mi recherò a trovarla" ha spiegato infatti l'avvocato. Intanto si apprende che nel famoso secondo telefonino di Veronica prestato ad un'amica sono stati ritrovati diverse foto e filmati di Loris ma nessun elemento utile alle indagini. Nemmeno dai tabulati emergerebbero particolari utili agli investigatori. Il telefono sarebbe stato prestato l'estate scorsa da Veronica all'amica e da allora rimasto in mano alla 30enne che l'ha utilizzato usando la sua sim.

Ore 19.25 – Convalidato il fermo per Veronica Panarello. La madre del piccolo Loris Stival rimane in carcere a Catania. Il Gip di Ragusa Claudio Maggioni infatti ha convalidato il fermo della donna accusata dell'omicidio volontario del figlio di 8 anni aggravato dal legame di parentela, dalla crudeltà e dall’occultamento di cadavere. Secondo il Giudice per le indagini preliminari sarebbe "compatibile la ricostruzione dell'accusa" sull'omicidio di Loris Stival fatta dai magistrati. Nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per la donna, infatti, si legge che la vettura di Veronica Panarello risulta "essere passata per due volte dal mulino vecchio", la zona dove è stato ritrovato il corpo del bambino. A proposito dei dubbi sulla ricostruzione della donna per la mattinata del 29 novembre scorso, il Gip afferma che la madre di Loris "Non si è trovata dove diceva di essere ed è provato che nello stesso tempo era altrove".

Ore 17.35 – L'amica avrebbe restituito il cellulare a Veronica nel giorno delle condoglianze – Dunque non appartiene a Veronica Panarello il secondo telefonino ritrovato. E' infatti intestato all'amica della mamma di Loris, la stessa che ne ha segnalato la presenza. La donna lo avrebbe prestato a Veronica, la quale a sua volta lo avrebbe restituito alla legittima proprietaria quando si è presentata per farle le condoglianze dopo aver appreso della morte del bimbo di 8 anni.

Ore 14 – Da quanto è emerso, a rivelare di aver usufruito di quel telefonino sarebbe stata la stessa mamma di Loris parlando con gli investigatori durante l’interrogatorio di ieri. Sono in corso accertamenti sul cellulare per verificare i giorni in cui Veronica Panarello lo ha dunque avuto il uso e a chi ha telefonato. Intanto la polizia postale di Catania ha già eseguito controlli su un cellulare che era in uso al piccolo Loris.

È stato ritrovato il secondo cellulare di Veronica Panarello, la mamma del piccolo Andrea Loris Stival ucciso a Santa Croce Camerina il 29 novembre, in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Si tratta di un cellulare “segreto” con utenza intestata a un’amica della mamma di Loris ma che in effetti sarebbe stato usato dalla donna in carcere per l’omicidio. Il cellulare è stato sequestrato dagli inquirenti di Ragusa. Di un secondo cellulare “che conteneva foto e video di Loris” aveva parlato la sorella della mamma della vittima. Ma Veronica Panarello aveva negato di possedere un altro telefono, così come ha continuato a negare ogni accusa anche durante l’interrogatorio di garanzia di ieri. Il suo avvocato, Francesco Villardita, ha parlato al termine dell’interrogatorio della sua assistita con i cronisti e ha affermato che Veronica ha confermato quanto detto fino a questo momento ribadendo la sua innocenza. In merito al cellulare, l’avvocato ha spiegato che la mamma di Loris ha ammesso di averne uno soltanto, già a disposizione della magistratura per tutti gli accertamenti del caso. Un cellulare che, ha precisato il difensore della Panarello, è stato consegnato spontaneamente quando la donna era ancora libera.

Omicidio Loris: attesa decisione sulla convalida del fermo

In giornata è attesa la disposizione di convalida del fermo o di scarcerazione della mamma di Loris. Rispetto alla possibile richiesta di una perizia psichiatrica, l’avvocato Villardita ha detto che in questa fase non si può richiedere assolutamente nulla, nessuna perizia, nessun incidente probatorio. L’avvocato ha detto anche che all’indagata non è stato fatto vedere nessun filmato e che lei ha risposto sulla base di quelli che sono gli atti. Per quanto riguarda le fascette di plastica con cui sarebbe stato strangolato Loris, Veronica Panarello ha spiegato che “sono venute fuori solo ed esclusivamente perché lei stessa, nell'intento di dare una mano alla polizia giudiziaria alla ricerca del colpevole, ha chiesto alle maestre se fosse vero che avevano richiesto al bambino di portarle a scuola per fare degli esperimenti e alla risposta negativa delle maestre si è prodigata affinché queste fascette arrivassero agli inquirenti, ai quali lei le ha consegnate spontaneamente per poter andare alla ricerca della verità”.

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