Omicidio Dina Dore: confermata condanna all’ergastolo per il marito Francesco Rocca

La Corte d'assise d'appello di Sassari ha confermato la condanna all'ergastolo per Francesco Rocca, il dentista di Gavoi, in provincia di Nuoro, accusato di essere il mandante dell'omicidio della moglie Dina Dore, assassinata nel garage della casa della coppia, nel centro del paese, il 26 marzo 2008. La sentenza è stata pronunciata dai giudici dopo circa 6 ore di camera di consiglio. Per il delitto è già stato condannato a 16 anni come esecutore materiale un ragazzo di Gavoi, Pierpaolo Contu. La giuria popolare ha accolto la richiesta del procuratore generale Gabriella Pintus che aveva sollecitato per Rocca la conferma della condanna di primo grado. Rigettate le eccezioni con cui era stato chiesto di analizzare il Dna trovato sul nastro adesivo che legava la vittima e di riascoltare il super teste Stefano Lai e altre persone sentite solo in occasione dell'incidente probatorio.
Il delitto di Dina Dore
Era il 27 marzo del 2008 quando il corpo senza vita di Dina Dore venne ritrovato nel bagagliaio della sua stessa auto a Gavoi, dopo che per ore si era creduto fosse stata sequestrata: intorno al viso della donna l'assassino aveva effettuato diversi giri di nastro adesivo per imballaggi, le sue mani erano state legate e la causa del decesso fin da subito è stata chiara: asfissia attuata mediante serrato incerottamento. L'allarme della scomparsa venne dato dal marito, Francesco Rocca, stimato dentista del paese e esponente di spicco di Alleanza Nazionale. L'uomo, rientrando a casa dal lavoro, raccontò di non aver trovato la moglie e chiese aiuto.
In un primo momento si ipotizzò il sequestro di persona, essendo stato – il padre di Francesco Rocca – già vittima in due occasioni di tentato rapimento a scopo di estorsione. Solo cinque anni più tardi, in seguito a complicate indagini e al ritrovamento di alcuni sms scambiati tra Dina e il marito negli ultimi giorni di vita della donna, Francesco Rocca venne incastrato: sarebbe stato lui ad assoldare Pierpaolo Contu, giovane meccanico di Gavoi e suo amico, ordinandogli di uccidere la moglie. Le intercettazioni avevano dimostrato che la vittima aveva scoperto di essere stata tradita dal marito, che sovente aveva avuto rapporti intimi con l'assistente del suo studio dentistico assunta proprio quando Dina era rimasta incinta. I rapporti tra Francesco e Dina si deteriorarono velocemente tanto che l'uomo cominciò a temere che un eventuale divorzio avrebbe potuto compromettere la sua condizione economica. Per questo., forte dell'amicizia con Contu, convinse quest'ultimo ad uccidere la moglie.