Nuovo contratto nazionale ma al lavoratore solo 4 euro all’ora, giudice: “Troppo poco”

Dopo anni di stipendio dignitoso si è trovato con una paga quasi dimezzata e senza possibilità di sopravvivere a causa di un accordo di categoria firmato dalle stesse associazioni sindacali nazionali come Cgil e Cisl. È la storia di un addetto alla vigilanza di un istituto bancario di Torino dipendete di una ditta di vigilanza e portierato. Come racconta La Stampa, quando aveva iniziato lo stipendio dell'uomo era di mille e 243 euro lordi al mese, ma dopo circa cinque anni e varie cambi di società per lo stesso lavoro si è ritrovato ad avere una retribuzione di 715 euro lordi al mese, circa 583 netti.
Il fatto è che nel frattempo è cambiato il contratto di riferimento della categoria e al posto di quello vecchio è scattato quello dei "Servizi Fiduciari", con paghe nettamente inferiori. Una beffa per il lavoratore che non si è potuto nemmeno rivolgere ai sindacati perché si tratta di un accordo da loro stessi firmato. All'uomo quindi non è rimasto che affidarsi ad un avvocato facendo ricorso al tribunale del lavoro che infine gli ha dato ragione.
"Una retribuzione che prevede una paga oraria di 4 euro e 40 lordi, manifestamente non è sufficiente al lavoratore per condurre un’esistenza dignitosa e far fronte alle ordinarie necessità della vita" ha scritto il giudice, ricordando che anche se il contratto nazionale è stato firmato dai sindacati "non lo mette certamente al riparo dallo scrutinio di compatibilità con la norma costituzionale". Un paradosso in piena regola visto che il contratto formato dai sindacati è stato applicato a livello nazionale.