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Neonati sepolti in giardino a Parma

Neonati sepolti in giardino, Chiara ai domiciliari: “Alta determinazione criminale ma non può ripetere il reato”

La Corte di Cassazione ha confermato gli arresti domiciliari per Chiara, ritenendo ormai “non più presenti né ripetibili” le condizioni che avevano reso possibile la consumazione dei reati contestati.
A cura di Davide Falcioni
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Chiara, la giovane accusata del duplice infanticidio e dell’occultamento dei corpi dei neonati partoriti in segreto a Traversetolo, resta agli arresti domiciliari. È quanto stabilito dalla Prima sezione penale della Corte di Cassazione, che ha confermato le misure cautelari meno afflittive rispetto alla detenzione in carcere, ritenendo ormai "non più presenti né ripetibili" le condizioni che avevano reso possibile la consumazione dei reati contestati.

La Cassazione ha dunque annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale del riesame di Parma, che aveva accolto l'appello della Procura disponendo la custodia cautelare in carcere per la giovane, attualmente sottoposta ai domiciliari. Pur riconoscendo nella giovane donna una "elevatissima capacità mistificatoria" e una "non comune determinazione criminale", i supremi giudici hanno ritenuto che le particolari condizioni che le avevano permesso di agire non siano riproducibili in regime di arresti domiciliari. Nella motivazione, contenuta in 14 pagine, si sottolinea come l’imputata abbia potuto compiere i gravissimi reati proprio grazie alla fitta rete relazionale e affettiva che era riuscita a costruire. Rete che, secondo la Corte, le sarebbe invece preclusa nella condizione attuale di isolamento domestico.

"In altre parole – scrivono i giudici – la possibilità concreta che l'imputata entri in contatto con qualcuno, come accaduto con Samuel Granelli, padre dei due bambini deceduti, e dia nuovamente vita a relazioni sentimentali che possano sfociare in ulteriori episodi delittuosi, deve essere valutata in rapporto alle restrizioni imposte dagli arresti domiciliari, che nella fattispecie non consentono alcun allontanamento dall’abitazione". Il procedimento torna ora al Tribunale del riesame, che dovrà rivalutare la misura cautelare alla luce delle indicazioni della Suprema Corte. Nel frattempo, Chiara resta nella sua abitazione.

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