Morto Salvatore Usala, paladino delle battaglie dei malati di Sla in Sardegna

È morto questo pomeriggio all’ospedale Marino di Cagliari Salvatore Usala, storico leader delle battaglie dei disabili gravi e dei malati di Sla in Sardegna. Affetto a sua volta da Sclerosi Laterale Amiotrofica da anni, Salvatore Usala aveva 63 anni. Nonostante la malattia, da sempre si era battuto per il riconoscimento dei diritti delle persone come lui affette da patologie gravissime, mettendo in atto proteste anche clamorose. Le sue condizioni però si erano aggravate a metà agosto ed era stato necessario il suo ricovero in ospedale nel capoluogo sardo dove si è spento nel pomeriggio di martedì.
Ex dipendente e sindacalista della Rumianca, storica azienda del settore della chimica in Italia, Usala aveva proseguito la sua battaglia per i diritti anche dopo la malattia che gli era stata diagnosticata senza risparmiarsi neanche nel fisico. Nonostante fosse ormai paralizzato e respirava grazie a un respiratore che gli pompava aria attraverso la tracheotomia, per anni ha condotto dure battaglie a tutto campo con le istituzioni locali e nazioni per vedere rispettati i diritti dei malati gravi. Per questo era arrivato a mettere in atto scioperi della fame e della sete e al rifiuto delle terapie salvavita.
Appena in luglio la sua ultima manifestazione di protesta quando aveva minacciato di lasciarsi morire sotto il palazzo regionale per alcune incongruenze nel rinnovo del progetto “Ritorno a casa” che permette ai malati affetti da gravi patologie croniche, di trascorrere la malattia nel proprio domicilio circondato dai propri familiari. Proteste che negli anni lo avevano portato a diventare anche segretario del "Comitato 16 novembre", un'associazione nata nel 2012 con lo scopo, di rappresentare le battaglie degli ammalati di SLA e di tutte le patologie altamente invalidanti che conducono alla totale non autosufficienza e delle loro famiglie.