Morto Daniele Pieroni, primo caso di suicidio assistito in Toscana: “Ha scelto con lucidità e serenità”

"Daniele Pieroni ha potuto scegliere con lucidità e serenità di porre fine alla propria vita". Così l'associazione Luca Coscioni commenta il primo caso di suicidio assistito in Toscana, avvenuto il 17 maggio scorso nella sua casa di Chiusi.
A rendere possibile tale scelta è stata la legge "Liberi Subito" introdotta a febbraio di quest'anno dalla Regione in seguito alla sentenza 242/19 "Cappato – Antoniani" della Corte Costituzionale.
Pieroni aveva 64 anni e dal 2008 lottava contro il morbo di Parkinson, malattia neurodegenerativa che peggiora sempre di più le capacità motorie del paziente. Si tratta di una patologia incurabile che, in media, permette di vivere tra i 15 e i 25 anni dalla diagnosi e può essere trattata per controllarne i sintomi. Uno dei segni più evidenti dell'infermità era la disfagia, disturbo che non permette di assumere cibo e liquidi dalla bocca.
Per questo motivo, l'uomo era tenuto in vita dalla gastrostomia endoscopica percutanea (PEG) per 21 ore su 24, un piccolo tubo inserito nello stomaco che permette la somministrazione diretta di cibo e acqua in forma liquida. In condizioni di vita strazianti, Pieroni aveva deciso di farla finita: nell'agosto del 2023 aveva contattato il Numero Bianco dell'associazione Luca Coscioni tramite un amico. L'obiettivo era quello di informarsi sulla procedura da affrontare. Nello stesso giorno, il presidente Marco Cappato lo aveva istruito a dovere, spiegandogli il funzionamento del biotestamento, della sedazione palliativa profonda e dall'interruzione dei trattamenti per alleviare le sue ultime ore di vita.
Ottenute le informazioni necessarie, il 64enne ha deciso di intraprendere la procedura: il 31 agosto 2023 ha inviato la richiesta formale all'Azienda Unità Sanitaria Locale (AUSL) Toscana Sud-Est. Il 22 aprile scorso, Pieroni ha ricevuto l'ok definitivo in seguito alle verifiche previste dalla sentenza "Cappato-Dj Fabo" della Corte Costituzionale. A distanza di meno di un mese, l'uomo ha confermato la sua decisione, chiedendo di effettuare il suicidio assistito a casa sua. Il 17 maggio scorso ha assunto autonomamente un farmaco che ha posto per sempre fine alle sue sofferenze.
"Il tutto si è svolto nel pieno rispetto della procedura prevista dalla legge toscana e delle condizioni stabilite dalla Consulta" si legge in una nota dell'associazione Luca Coscioni. Al momento della morte, erano presenti anche due dottoresse, un medico legale dell'Asl, giunti su base volontaria, i familiari, le badanti e la coordinatrice regionale dell'associazione Felicetta Maltese.
Dall'attivazione del dispositivo a doppia pompa infusiva ci sono voluti 3 minuti per constatare il decesso dell'uomo. "Il personale sanitario è stato esemplare, presente non solo sul piano professionale, ma anche umano" ha commentato Maltese al termine della procedura.
La legge approvata dal Consiglio regionale della Toscana è stata impugnata il 9 maggio scorso dal Governo, in quanto "esula in via assoluta dalle competenze regionali e lede le competenze esclusive dello Stato", asserendo che spetta al Parlamento pronunciarsi sul fine vita. Bisogna ricordare, però, che l'articolo 2 della suddetta legge legalizza la pratica nel contesto regionale "fino all'entrata in vigore della disciplina statale".
Daniele Pieroni aveva avuto una vita piena di soddisfazioni: nato a Pescara, aveva raggiunto Roma, dove aveva vissuto per 40 anni prima di spostarsi a Chiusi. Nel corso della sua carriera, aveva scritto poesie, prose e saggi, ottenendo anche importanti riconoscimenti come il Premio Erato-Farnesina nel 1997, consegnato dal Ministero degli Affari Esteri. Inoltre, aveva collaborato con la Rai e Repubblica e aveva diretto la rivista "Ritmica" dell'Università "Sapienza" di Roma insieme ad Alessandra Briganti ed Elio Pagliarani.
In merito alla questione puramente legislativa, si è espresso il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha parlato di aver "colmato un vuoto" e di quanto sia "vano il tentativo di dichiararla incostituzionale". Inoltre, il politico ha dichiarato di auspicare l'introduzione di una legge nazionale, che converta in legge e adatti la sentenza della Corte Costituzionale.