Morì in incidente a Bisceglie, alla famiglia la fattura per la rimozione del cadavere

Sconcerto e incredulità per la famiglia della giovane 26enne Maria Dorotea Di Sia morta nel maggio scorso a seguito di un tragico incidente stradale avvenuto a Bisceglie, in Puglia. Come racconta il quotidiano Il Mattino, infatti, a circa tre mesi di distanza dalla morte della ragazza, i genitori si sono visti recapitare dal Comune di Bisceglie, in provincia di Barletta-Andria-Trani, un avviso di rimborso spese per il servizio di rimozione del cadavere con tanto di fattura. Non solo, come fanno sapere i familiari della giovane vittima, residenti a Sala Consilina in provincia di Salerno, il Comune pugliese in seguito al mancato pagamento della fattura, ha deciso di inviare anche un sollecito per il servizio assicurato con una riscossione forzosa della somma entro sette giorni. La famiglia Di Sia parla di "richiesta assurda" e di una "situazione incresciosa, incredibile ed inumana".

I familiari chiedono l'intervento del sindaco

I genitori della 26enne ricordano infatti che sul luogo dell'incidente accorsero i vigili urbani e che "in piena autonomia la polizia municipale decideva di rivolgersi ad un’agenzia funebre per la rimozione del corpo della povera ragazza che veniva portata all'obitorio dell’ospedale di Bisceglie distante un chilometro dal luogo dell’incidente, anziché farla trasportare dal servizio mortuario dell’ospedale". La famiglia ora chiede un intervento diretto del sindaco di Bisceglie per annullare la richiesta del pagamento, anche perché la legge impone l'uso del servizio pubblico della rimozione della salme nel caso in cui l'ospedale di competenza, in questo caso quello di Bisceglie, dispone di un proprio servizio mortuario.