Monitoraggio Iss, incidenza Covid ed Rt in calo ma aumentano i ricoveri: 3 regioni a rischio alto

Incidenza ed Rt in calo, ma aumentano i ricoveri in area medica e in terapia intensiva: è quanto emerge dall'ultimo monitoraggio settimanale elaborato della Cabina di Regia sulla situazione epidemiologica da Covid-19 in Italia per la settimana dal 15 al 22 luglio.
Nello specifico, scende l’incidenza settimanale a livello nazionale con 977 ogni 100.000 abitanti di contro 1158 ogni 100.000 abitanti della settimana precedente. Nel periodo 29 giugno – 12 luglio 2022, l’Rt, cioè l'indice di trasmissibilità, medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,23 (range 1,16-1,33), in diminuzione rispetto alla settimana precedente, ma comunque oltre la soglia epidemica.
La situazione Covid negli ospedali
Ad aumentare sono i numeri relativi alle ospedalizzazioni: il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 4,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 21 luglio) di contro al 3,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 14 luglio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale invece al 17,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 21 luglio) rispetto al 15,8% della rilevazione del 14 luglio.
Nello specifico in area non critica i valori sono superiori alla soglia del 15% in 16 regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio Liguria, Marche, Pa Bolzano, Pa Trento, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta). Disagi più marcati in Umbria dove i letti sono occupati al 42,4% da pazienti Covid, in Calabria al 32,9% e in Basilicata al 30,1%.
Le Regioni a rischio alto
Sono 3 le Regioni classificate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza e una per non aver raggiunto la soglia minima di qualità dei dati trasmessi all'Iss. Altre 3 sono classificate a rischio basso e 14 a rischio moderato. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (11%). In lieve aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (40,5% vs 39%), e in lieve diminuzione la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (48% vs 50%).