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Miss denuncia l’ex su Facebook ma poi si pente: “Un errore sfogarmi sul web”

La 30enne Silvia Chizio dopo aver lanciato pesanti accuse di violenza contro l’ex marito si pente di aver utilizzato il web “l’unico strumento che avevo, ma sicuramente purtroppo poco opportuno”.
A cura di Antonio Palma
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Dopo il caso dell'ex compagna di Massimo Di Cataldo che aveva fatto scalpore questa volta a rivelare le violenze domestiche è stata Silvia Chizio, 30enne trevigiana, finalista a Miss Italia nel 2007, che dopo la denuncia pubblica però si è pentita per la ribalta non voluta. La giovane donna infatti alcuni giorni fa dal suo profilo facebook aveva lanciato pesanti accuse contro l'ex marito per le violenze subite anche mentre era incinta, scatenando le reazioni del web e l'interesse della stampa nazionale, poi però ha fatto un mezzo passo indietro a causa delle reazioni che ha scatenato. La donna infatti dopo aver pubblicato anche i referti medici delle presunte violenze contro il suo ex con il quale ha anche aperto una causa per il divorzio, si è pentita spiegando sempre sul suo profilo del noto social network di essere stata "ingenua ad utilizzare Facebook per esprimere il dolore del mio vissuto perché non conoscevo la portata mediatica di questo mezzo".

Mezzo inopportuno  – Chizio però non ha certo rinnegato le parole e le accuse contro l'ex marito, che dal suo canto nega tutto e fa sapere di essere pronto a sporgere querela, ma più semplicemente ha capito che il mezzo per denunciare l'accaduto non era quella giusto. "Qualcosa in me è esploso e ho voluto gridare al mondo intero che persona è il mio ex marito" ha scritto la 30enne su Facebook, aggiungendo "Non ho mezzi economici come lui e sono solo una piccola formica che lui più volte ha tentato di schiacciare. Quindi ho detto basta. Con l'unico strumento, sicuramente purtroppo poco opportuno, che avevo per far sentire la mia voce". Chizio ha anche espresso il desiderio di  incontrare la vicepresidente della commissione regionale del veneto per le pari opportunità  che proprio pochi giorni fa aveva sottolineato la pericolosità di utilizzare strumenti come i social network per denunce così gravi.

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