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Migliaia di mascherine e disinfettanti non idonei venduti nei negozi, sequestri dei Nas

Solo negli ultimi giorni, i controlli ispettivi degli uomini dell’arma in magazzini ed esercizi commerciali hanno portato al sequestro di oltre 8mila mascherine considerate non idonee. Durante gli stessi controlli, nel mirino dei Nas anche i cosiddetti igienizzanti per le mani, altro oggetto richiestissimo in questa emergenza sanitaria ma spesso veduto senza alcuna certificazione.
A cura di Antonio Palma
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Con l’intensificarsi della domanda di dispostivi sanitari di protezione individuali come le mascherine facciali, in Italia si è registrata una contemporanea intensificazione dell’offerta commerciale che purtroppo però non sempre corrispondente ad una adeguata idoneità dei prodotti. A confermarlo sono i continui controlli che vengono svolti ogni giorno da parte dei Nas dei carabinieri su tutto il territorio nazionale e che hanno già portato al sequestro di migliaia di mascherine considerate non idonee. Solo negli ultimi giorni i controlli ispettivi degli uomini dell’arma in magazzini ed esercizi commerciali hanno portato al sequestro di oltre 8mila mascherine di varie categorie.

Come spiegano dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, si va dalle semplici antipolvere, a quelle chirurgiche fino ai dispositivi di protezione individuale (come FFP2), risultate irregolari, prive delle caratteristiche dichiarate da produttori e venditori anche perché spesso oggetto di importazione con modalità non consentite. Durante gli stessi controlli, nel mirino dei Nas anche i cosiddetti igienizzanti per le mani, altro oggetto richiestissimo in questa emergenza sanitaria. Sempre negli ultimi giorni, infatti, sono state bloccate ben 14.800 confezioni di questi prodotti risultati non regolari e privi dei requisiti obbligatori per legge. Come spiegano i Nas, si tratta di prodotti “vantanti qualità antimicrobiche e disinfettanti non possedute e peraltro in assenza di qualsiasi registrazione come biocidi o presidi medico-chirurgici”.

Le ispezioni dei Nas, eseguite anche mediante verifiche incrociate su flussi commerciali, hanno consentito non solo di individuare dispostivi e presidi medici privi di requisiti o importati su canali non ufficiali, ma anche di sanzionare e denunciare all’Autorità giudiziaria titolari di esercizi produttivi e commerciali che commercializzavano i prodotti.

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