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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Medico trentino in viaggio verso Gaza con la Freedom Flotilla: “Mercoledì saremo in zona rossa”

Riccardo Corradini, chirurgo di Rovereto di 32 anni, è attualmente a bordo della Conscience, una delle imbarcazioni della Freedom Flotilla Coalition, la missione umanitaria che dopo Global Sumud Flotilla sta puntando verso la Striscia con l’obiettivo di provare a rompere l’assedio imposto dallo stato ebraico.
A cura di Davide Falcioni
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C'è anche un medico trentino tra le persone che stanno sfidando il blocco israeliano per portare aiuti umanitari a Gaza. Si tratta di Riccardo Corradini, chirurgo di Rovereto di 32 anni, attualmente a bordo della Conscience, una delle imbarcazioni della Freedom Flotilla Coalition, la missione umanitaria che dopo Global Sumud Flotilla sta puntando verso la Striscia con l'obiettivo di provare a rompere l'assedio imposto dallo stato ebraico.

"Perché stiamo navigando verso Gaza? – scrive il medico sui social -. Cosa pensiamo di ottenere? Siamo solo un gruppo di persone accomunate dall'intenzione di portare aiuti a Gaza. Siamo anche un insieme di individui con esperienze, origini e competenze diverse che ci hanno portato attraverso percorsi differenti sulla stessa nave diretti verso la stessa destinazione".

Mercoledì la Conscience dovrebbe arrivare in zona rossa, come riferisce lo stesso Corradini dai suoi canali social, dove aggiorna costantemente sulla situazione del viaggio e su quanto sta accadendo nella Striscia.

Il rapporto di Corradini con Gaza non è recente. Nel 2019 il medico roveretano fu il primo studente occidentale in assoluto a frequentare l'Erasmus di 6 mesi alla Islamic University, prestando servizio negli ospedali di Gaza City dove si occupò dei feriti provenienti dalle Marce del Ritorno. Quell'esperienza gli ispirò la tesi di laurea e il pluripremiato docu-film ‘Erasmus in Gaza'.

Ed è proprio a Gaza che Corradini intende tornare, questa volta assieme ad altri medici e giornalisti a bordo della nave Conscience, per portare aiuti umanitari al popolo palestinese e per dimostrare concretamente la propria solidarietà "ai colleghi che stanno morendo in questo genocidio da due anni".

La Conscience è partita da Otranto il 30 settembre con un centinaio di persone a bordo tra medici, infermieri e giornalisti. "Medici, infermieri e giornalisti sono tra i principali obiettivi degli israeliani. Per evitare l'informazione di ciò che avviene a Gaza e per impedire di curare i feriti. Non portiamo solo prodotti alimentari ma aiuti umani. La nostra azione è politica", ha riferito Michele Borgia, portavoce italiano della Freedom Flotilla.

"Conscience non è solo una nave: è un atto di resistenza internazionale, un fronte di popoli che si solleva contro il colonialismo, lo stesso che ha piegato e insanguinato terre, culture, civiltà. È una forma di risposta collettiva contro il potere finanziario globale, i padroni delle guerre, coloro che dominano il pianeta con le loro politiche di riarmo, che alimentano paure, manipolano tensioni e conflitti per continuare a speculare sulla vita e sulla morte", ha aggiunto.

La nave Coscience lo scorso 2 maggio scorso è stata bombardata da droni mentre si trovava in acque internazionali: durante quell'attacco il primo sparo centrò l'esterno dello scafo, che iniziò a imbarcare acqua. Successivamente vennero colpiti il ponte di prua e la zona dei generatori.

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