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Esami di Maturità 2025

Maturità 2026, chi rifiuta l’orale verrà bocciato. I presidi: “È giusto, boicottaggio non accettabile”

L’intervista di Fanpage.it ad Antonello Giannelli, presidente ANP, sulle novità della riforma dell’esame di Maturità: “Avrei mantenuto all’orale tutte le materie, ma sulla bocciatura per chi si rifiuta di sostenere il colloquio sono d’accordo: va bene che chi lo fa ripeta l’anno”.
A cura di Ida Artiaco
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Con il nuovo anno scolastico ai nastri di partenza (dopo gli studenti della provincia autonoma di Bolzano, tornati in classe lunedì 8 settembre, e quelli di Trento, oggi tocca a Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Val d'Aosta, e poi via via nelle altre regioni) continua a far parlare la riforma dell'esame di Maturità, approvata la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri. Tra le novità più importanti per l'esame, che comincerà giovedì 18 giugno 2026, la riduzione a 4 delle materie oggetto dell'orale, la diminuzione da 7 a 5 del numero dei commissari e la bocciatura in caso di rifiuto, da parte dello studente, si sostenere il colloquio, come successo già varie volte lo scorso giugno.

Provvedimenti, questi, che non sono piaciuti a tutti. Fanpage.it ha chiesto un commento ad Antonello Giannelli, presidente dell'ANP (Associazione Nazionale Presidi). "Io avrei preferito mantenere l'orale con le 6 materie perché ritengo che l'esame debba svolgersi su tutte le materie. Credo che questa decisione sia stata fatta anche per risparmiare un po' sulla composizione delle commissioni e su una prova che poi non è poi così tanto utile. Perché dal punto di vista della valutazione non fa altro che confermare ciò che la scuola ha deciso negli scrutinii di giugno e dal punto di vista dell'ammissione all'università sappiamo bene che quest'ultime fanno svolgere dei test loro perché non ritengono particolarmente affidabile questo voto. Quindi diciamo che l'esame di per sé non è molto utile, è più un rito di passaggio all'età adulta di cui continuiamo la tradizione".

Giannelli si dice invece d'accordo con il Ministero sulla possibilità di bocciare chi si rifiuta di svolgere l'orale. "È assolutamente condivisibile. L'esame di Stato è previsto dalla Costituzione e non ritengo accettabile alcuna ipotesi di boicottaggio dello stesso. Per cui va bene che chi lo fa ripeta l'anno. Se qualcuno vuole mettere in campo proteste sui generis di questo tipo – che io non condivido – si prende anche questo rischio".

Contro il provvedimento inserito nel decreto a seguito di vari casi di cronaca del genere verificatisi lo scorso giugno si erano invece posti i sindacati. In particolare, Gianna Fracassi, segretaria generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL, aveva commentato che "siamo di fronte all’ennesimo provvedimento che opera significative trasformazioni del modello di scuola in senso punitivo e regressivo. Lontano anni luce dalla più attuale elaborazione pedagogica sul tema della valutazione, questo decreto legge risponde agli esperti che abitano i social o a certi editoriali, più che alle esperienze didattiche dei docenti che ogni giorno provano a formare le studentesse e gli studenti perché partecipino all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese"

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