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Maturità 2012, studente non ammesso agli esami denuncia i professori

In Sicilia uno studente di liceo ha chiesto il blocco degli esami di maturità e la ripetizione dello scrutinio, ma è solo uno degli episodi scolastici che finiscono davanti ai tribunali.
A cura di Antonio Palma
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Maturità, studente non ammesso agli esami denuncia i professori

Deve essergli sembrata una vera e propria ingiustizia la decisione di non ammetterlo agli esami di Maturità 2012, così Oscar Argetta, 18enne studente all'ultimo anno del liceo classico di Gela, ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri nei confronti dei suoi insegnanti. Per il giovane la decisione di non ammetterlo agli esami è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, visto che nella denuncia ha parlato di una vera e propria persecuzione nei suoi confronti da parte dei docenti per tutto l'anno scolastico. Le accuse per i suoi professori, in particolare cinque i docenti accusati,  sono di abuso d'ufficio perché avrebbero assunto "un atteggiamento ostile e pregiudizievole" nei suoi confronti e nei confronti di altri tre suoi compagni che vengono citati come testi. Per questo motivo Argetta chiede l'annullamento dello scrutinio finale, la sua ripetizione alla presenza di ispettori scolastici e di conseguenza il blocco degli esami di maturità.

Per il giovane erano veri e propri episodi di mobbing – Nel suo esposto ai carabinieri il giovane racconta di un anno di sofferenze a causa delle presunte violenze verbali e l'astio dei docenti nei suoi confronti, sfociato poi nella non ammissione agli esami di maturità. Lo studente parla di vero e proprio mobbing nei suoi confronti e cita alcuni episodi, come ad esempio il rifiuto di interrogarlo per riparare le insufficienze o i numerosi inviti ad abbandonare la scuola con frasi ingiuriose. Secondo il ragazzo non sono mancate nel corso dell'anno episodi anche gravi come quando la docente di scienze gli avrebbe ordinato di scrivere di suo pugno, sul registro "Non ho mai studiato niente" o quando il professore di educazione fisica si sarebbe rifiutato di accettare il certificato medico di inabilità provvisoria, obbligandolo a effettuare sport con le stampelle per dargli poi 1 sulla pagella.

Le diatribe in aula spesso finiscono in tribunale – Del resto quello di Argetta è solo l'ultimo in ordine di tempo di tanti episodi scolastici finiti a carte bollate e nei tribunali e che spesso si trascinano per anni. E' arrivata in questi giorni ad esempio la sentenza del Tar del Lazio che ha annullato la bocciatura di un'alunna con disturbi da dislessia non ammessa al secondo anno alla fine del 2010-2011 nel liceo privato Massimiliano Massimo di Roma. Per il tribunale amministrativo regionale non vi era "una congrua ed esplicita motivazione" alla bocciatura, così ha dato ragione al ricorso dei genitori della ragazza. Questi ultimi infatti lamentavano nel giudizio finale una scarsa considerazione dei disagi relazionali ed emozionali della studentessa per non parlare del fatto che a fine anno la ragazza aveva riportato la "maggioranza di sufficienze e due sole gravi carenze in greco e matematica". Dall'istituto scolastico non vanno oltre precisando "di aver agito nel bene della ragazza".

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