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Marò, lunedì l’India decide sul rientro di Latorre

Un uovo rifiuto della Coree suprema indiana di prolungare il permesso per Latorre metterebbe il governo italiano davanti ad una delicata decisione.
A cura di Antonio Palma
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Domani sarà un altro giorno decisivo nell'intricata vicenda dei due marò italiani accusati in India di aver sparato e ucciso due pescatori scambiandoli per pirati nel corso di un'operazione antipirateria a bordo di un cargo al largo del coste del Kerala. Lunedì 12 gennaio infatti la Corte Suprema indiana si riunirà per esaminare la richiesta dei legali di Massimiliano Latorre riguardante la concessione di una proroga della sua permanenza in Italia per motivi di salute. Il fuciliere di marina, infatti, dopo essere stato vittima di un malore era stato rimpatriato in Italia per curarsi con un permesso che scade alla mezzanotte di martedì 12 gennaio. Nel frattempo però il marò è stato operato al cuore il cinque gennaio scorso per un difetto congenito e quindi ora deve restare a riposo in convalescenza. Il ricorso dovrebbe essere esaminato domani in tarda mattinata ora locale

Decisione fondamentale

Giuridicamente la Corte suprema indiana, presieduta dal giudice H.L. Dattu, dovrà stabilire se esistano i presupposti medici perché vengano modificate le condizioni della libertà provvisoria stabilite in precedenza, ma la decisione ovviamente assume anche una valenza più complessa che sicuramente avrò altre implorazioni sul piano diplomatico tra Italia e India. Una precedente istanza presentata a metà dicembre sullo stesso argomento era stata ritirata dai legali del Fuciliere di Marina prima di essere respinta da presidente della Corte. Un nuovo rifiuto a parte della Corte metterebbe il governo italiano davanti ad una delicata decisione se rimandare Latorre in india oppure no.

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