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Marilena, morta dopo essere stata picchiata e gettata viva in un pozzo: killer condannato a 24 anni

È stato condannato a 24 anni di reclusione Gianfranco Coppola, 48enne killer di Marilena Corrò, l’imprenditrice trevigiana di 52 anni picchiata a sangue e gettata ancora viva in un pozzo a Capo Verde nel novembre del 2019. Il suo complice, Pierangelo Zigliani, è invece già a piede libero e nei suoi confronti è stata emessa un’ordinanza del tribunale che gli impone di lasciare il Paese entro 30 giorni.
A cura di Ida Artiaco
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Dovrà scontare una pena a 24 anni di carcere Gianfranco Coppola, 48enne killer di Marilena Corrò, l'imprenditrice trevigiana di 52 anni picchiata a sangue e gettata ancora viva in un pozzo a Capo Verde nel novembre del 2019. Condannato, invece, a due anni e tre mesi il complice dell'assassino, Pierangelo Zigliani, 68enne di Milano, accusato di averlo aiutato a fare sparire il corpo e le tracce del delitto. Nei confronti di quest'ultimo, già rimesso a piede libero grazie ai benefici della legge, è stata emessa un'ordinanza del tribunale che gli impone di lasciare il Paese entro 30 giorni e non potrà tornarci per i prossimi dieci anni. È questo l'esito della sentenza pronunciata ieri nel paese africano. La vicenda della morte di Marilena aveva turbato tutta la comunità di Treviso, città d'origine della vittima, che si era poi trasferita a Sal Rei, nell’isola di Boa Vista, dove gestiva il b&b "A Paz", avviato dal padre Luciano.

Dopo l'omicidio il killer ha confessato: Gianfranco Coppola, kick-boxer ed ex buttafuori di origine romagnola di 48 anni, fermato dalla polizia, avrebbe raccontato di aver colpito la donna con alcuni schiaffi. "Lei è caduta e ha sbattuto la testa", avrebbe detto agli inquirenti. Poi avrebbe cercato di occultare il cadavere gettandolo in una cisterna per la raccolta dell’acqua e di cancellare così le tracce del delitto, aiutato dall’amico, anche lui un connazionale, con il quale ha ripulito la stanza nella quale Marilena è stata uccisa. Il motivo del gesto sarebbe di natura economica. La vittima avanzava dal suo aggressore circa diecimila euro di affitti non pagati per la gestione del bar del suo B&b. "Se non saldi il tuo debito con me, ti denuncio per spaccio di droga", aveva minacciato mandando su tutte le furie l'uomo, che l'ha infine aggredita.

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