Manuela Murgia, sparito il diario della 16enne morta 30 anni fa: “Mai restituito alla famiglia, annotava tutto”

"La famiglia sostiene di aver consegnato il diario di Manuela a suo tempo, quando fu ritrovata, e che questo non sia mai stato restituito. Verosimilmente, fu sequestrato senza mai tornare nelle mani dei familiari".
A parlare a Fanpage.it è l'avvocata Giulia Lai, che insieme al collega Bachisio Mele, segue i familiari di Manuela Murgia, la ragazza di 16 anni trovata morta nel 1995 nel canyon di Tuvixeddu, la necropoli di Cagliari.
Nei giorni scorsi alcuni giornali locali hanno riportato la notizia della sparizione del diario della 16enne. Una notizia che l'avvocata Lai ci conferma."Quando abbiamo chiesto copia del fascicolo era evidente che mancassero diversi atti, tra cui i decreti di sequestro, come quello dei vestiti e anche quello del diario", spiega.
Il caso della morte della ragazza, archiviato in un primo momento come suicidio, è stato riaperto di recente grazie a nuove perizie, in particolare, quella del medico legale Roberto Demontis.
La nuova ipotesi, sostenuta dai familiari che non hanno mai creduto al gesto volontario, è che la 16enne sia stata violentata e successivamente investita volontariamente. L’ex fidanzato di Manuela, Enrico Astero, oggi 54enne, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio.
"Ora però non possiamo sapere se magari è stato ritrovato e noi non abbiamo avuto copia. In questo momento le indagini sono secretate e quindi è possibile che sia stato ritrovato ma non consegnato", aggiunge la legale parlando ancora del diario su cui è molto probabile che la 16enne annotasse "tutto ciò che le accadeva durante la giornata".
Potrebbe quindi contenere dettagli importanti per le indagini in corso. Intanto, proseguono gli accertamenti disposti dal giudice che ha riaperto il caso per tentare di fare luce su un caso che per 30 anni è rimasto irrisolto. Pochi giorni fa è infatti trapelato che sui vestiti della ragazza sarebbero state trovate tracce di Dna maschile.
"Non posso parlare di queste cose ma la notizia è uscita e ne ha parlato anche il nostro consulente, il professore Demontis. Sono state trovate queste tracce di Dna maschile in varie parti degli abiti di Manuela. Altro non posso dire ma confermo la notizia", dice l'avvocata Lai.
"Le analisi stanno continuando e verranno fatti un'altra serie di passaggi. Al termine delle analisi, come aveva già disposto il giudice per le indagini preliminari, nel caso in cui fossero stati trovati elementi, avverrà la comparazione con il Dna dell'attuale indagato, come è stato fatto con quello dei familiari".
Il 2 ottobre è stata fissata l'udienza per la presentazione dei risultati finali ma, secondo l'avvocata, questa potrebbe slittare, vista la mole di lavoro che gli investigatori devono affrontare. Lai conclude: "Abbiamo aspettato tanto tempo e possiamo aspettare ancora un po'. Ora è bene che venga fatto tutto con assoluta precisione, in modo che non si lasci nulla al caso".