Manuela Murgia, a dicembre l’incidente probatorio: “Vogliamo scoprire a chi appartengono i Dna sul suo corpo”

"Siamo in attesa. Il prossimo 11 dicembre è fissata l'udienza durante la quale i Ris esporranno i risultati dei loro accertamenti. Anche se è probabile che ci sia un rinvio perché si tratta di accertamenti molto lunghi. Siamo semplicemente in attesa".
A parlare a Fanpage.it e a fare un punto sulle indagini per la morte di Manuela Murgia è l'avvocata Giulia Lai, la legale che insieme ai colleghi Bachisio Mele e Maria F. Marras difende la famiglia della 16enne trovata morta il 5 febbraio 1995 nel canyon di Tuvixeddu, a Cagliari.
Il caso era stato archiviato più volte come suicidio, ma a marzo 2024 la Procura di Cagliari ha deciso di riaprire le indagini. E a distanza di 30 anni l'ex fidanzato della giovane, Enrico Astero, oggi 54enne, è stato indagato per omicidio.
La nuova ipotesi, sostenuta dai familiari che non hanno mai creduto al gesto volontario e basata sulla nuova relazione medico legale di cui si è occupato il professor Roberto Demontis, è che la ragazza sia stata violentata e successivamente investita volontariamente.
Nel mese di luglio sono state effettuate dai Ris nuove analisi che hanno rivelato la presenza di tracce di sangue e residui biologici sui vestiti di Manuela e i successivi esami hanno rilevato la presenza di Dna maschile su diversi indumenti.
In tutto sono stati prelevati circa 80 campioni e in una parte consistente di essi è stato isolato materiale genetico attribuibile a un uomo. "È stata trovata solo parte di Dna e adesso necessita di amplificazione per fare le comparazioni. – ci spiega l'avvocata – E questo richiede molto tempo".
Il Dna verrà successivamente comparato con quello dell'unico indagato e i risultati saranno esposti durante l'udienza dell'incidente probatorio dell'11 dicembre. Chiediamo a Lai cosa accadrebbe se il materiale genetico trovato sul corpo non dovesse risultare compatibile con quello di Astero.
"Quello che stiamo cercando di capire è a chi appartengono i Dna trovati sul corpo di Manuela. Ovviamente, nel caso dell'indagato la situazione è più semplice, perché basta prelevare il suo materiale genetico e fare i confronti. Ma se dovessero trovare Dna di ignoti, si procederà alla richiesta di indagare per capire a chi appartiene questo Dna", spiega.
"La famigli di Manuela è fiduciosa, anche perché tutta la visibilità mediatica sul caso ha sensibilizzato le persone e molti hanno cominciato a parlare. – ha aggiunto ancora la legale – Le indagini, oltre agli accertamenti tecnici, stanno andando avanti".
"Loro sono in attesa e lei può immaginare come possano stare. – conclude – Ma, in fondo, hanno aspettato 30 anni, sempre con l'obiettivo non di trovare un colpevole, ma di capire cosa sia successo durante la scomparsa di Manuela e prima della sua morte".