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Magherini, i consulenti: “Morto per asfissia”. L’avvocato: “Il pestaggio c’è stato”

“Il pestaggio c’è stato – ribadisce l’avvocato della famiglia, Fabio Anselmo – Il corpo di Riccardo denuncia violenza. E ci sono video e testimonianze”
A cura di Gaia Bozza
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Riccardo Magherini è morto asfissiato. I consulenti, nel verbale redatto, concordano nel dire che ad uccidere Riccardo è stato un "meccanismo complesso di tipo tossico, disfunzionale cardiaco e asfittico". Ieri la conferenza stampa nella quale è stato illustrato l'esito della riunione. Nel verbale, a parlare chiaro anche la conta delle lesioni: tra tutte, spiccano una frattura costale "con aspetti di vitalità" e una lesione al fegato. Subito c'è stata battaglia sulla lettura del verbale: percosse escluse, secondo il legale dei carabinieri indagati per la morte dell'ex calciatore della Fiorentina, Francesco Maresca, che attacca i familiari e il loro avvocato per "comportamenti mediatici". "Io mi rivolgerò ai media tutte le volte che lo riterrò opportuno – ribatte a Fanpage.it  l'avvocato della famiglia Magherini, Fabio Anselmo – Capisco il suo imbarazzo ma le cose non sono andate come lui dice, perché quello che afferma non è scritto nel verbale". Per Anselmo la causa della morte "è ascrivibile a tre fattori, due dei quali attribuibili al comportamento dei carabinieri:  la contenzione e il malfunzionamento cardiaco generato dallo stress al quale hanno contribuito con atteggiamenti violenti".

Poi c'è l'aspetto delle lesioni: il verbale non descrive quelle esterne, che sono però ben visibili dalle foto del povero corpo di Magherini. Ma descrive le  lesioni interne: "Il pestaggio c'è stato  – ribadisce l'avvocato – nel documento si fa riferimento a un infiltrato emorragico del fegato che non può non avere origine traumatica". E a chi ha parlato di droga come causa principale del decesso, l'avvocato ribatte: "E' stato trovato nel sangue un quantitativo minimo, invece ci sono dieci testimoni che affermano di aver visto violenza su Riccardo". Le foto, mostrate in Senato poco più di un mese fa, parlano chiaro: lesioni al capo, al volto, alle gambe, alle braccia, al petto.

BOTTA E RISPOSTA –  "Ho sentito addirittura parlare di tortura e ho sentito parlare anche di pestaggio – afferma l'avvocato dei carabinieri Maresca  – Necessariamente ognuno risponderà di quanto viene detto e ripetuto senza alcun supporto probatorio ed ancor di più fuori dalle sedi opportune". Anselmo, che assiste la famiglia Magherini, non ci sta e replica: "Vuole querelare? Si accomodi. Ma non si può far finta che non esistano i testimoni. Non capisco, si inventa qualcosa che nel verbale non c'è scritto e si fa finta di non vedere qualcosa che i testimoni hanno visto ed è confermato dai filmati?".

IMMOBILIZZATO E PRESO A CALCI – Nudo, preso a calci, tenuto immobilizzato e con una forte pressione sul petto fino alla morte: questo è quanto si evince dalle diverse testimonianze (circa una decina) e dalla ricostruzione audio, video e delle telefonate con il 118. Un atteggiamento che sarebbe continuato anche da parte dei sanitari: “I primi sanitari intervenuti, come i quattro carabinieri – si legge nella denuncia presentata dal legale della famiglia – nel lungo periodo di attesa dell’ambulanza con il medico, pur non essendo riuscita la valida acquisizione dei parametri vitali proprio in ragione della immobilizzazione con le manette dietro la schiena di Riccardo (risultato nullo il risultato del saturimetro), non hanno provveduto nemmeno a rimuovere Riccardo da quella posizione (peraltro con l’addome scoperto appoggiato sull’asfalto freddo) né a liberarlo dalle manette, al fine di consentirgli quantomeno una migliore respirazione”.

GLI INDAGATI – Per la morte di Magherini sono indagati quattro carabinieri con l'accusa di omicidio preterintenzionale. Sono indagati anche cinque sanitari che arrivarono in ambulanza in Borgo San Frediano per prestare i soccorsi: per loro l'accusa è di omicidio colposo.

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