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Mafia, sequestri per 10 milioni di euro a Palermo

Tra i beni sequestrati anche bar, tabaccherie e un ristorante dove i boss mafiosi si incontravano per decidere le strategie dei clan.
A cura di D. F.
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Un'osteria che, come nei film, era diventata un covo dove si tenevano i summit dei mafiosi. Ma anche pub, tabaccherie, case, magazzini e ville sono finiti sotto sequestro a seguito di un'operazione condotta dei carabinieri del Nucleo investigativo e del Gico della Guardia di finanza di Palermo, che hanno effettuato sequestri di beni per 10 milioni di euro ai danni di Cosa Nostra. Le indagini hanno dimostrato che nel ristorante Bucatino i boss organizzavano pranzi e cene e – tra una portata e l'altra – decidevano le strategie dei clan della città. Il provvedimento è stato richiesto dalla Procura della Repubblica.

L'operazione ha colpito principalmente Maurizio De Santis e Luigi Salerno, genero e suocero: il primo è in carcere dal 4 aprile scorso con l'accusa di mafia ed estorsione, mentre il secondo è ancora libero ma viene considerato dagli inquirenti "socialmente pericoloso" per i suoi trascorsi in Cosa Nostra. Come spiega Live Sicilia "di recente da alcuni colloqui in carcere è emerso che Giuseppe Di Giacomo, poi assassinato alla Zisa, aveva incaricato Alessandro D'Ambrogio, reggente del mandamento di Porta Nuova, di avvicinare Salerno per chiedergli un finanziamento da 100 mila euro per un traffico di droga". I carabinieri hanno posto sotto sequestro il suo patrimonio e quello di una decina di parenti.

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