L’ultimo saluto ad Alice Neri, i funerali celebrati a tre anni dall’omicidio. Il parroco: “Tragedia ingiusta”

Sono passati quasi tre anni dall'omicidio di Alice Neri, la 32enne di Ravarino e mamma di una bimba, trovata morta nelle campagne di Fossa di Concordia, nel Modenese, nella notte tra il 17 e il 18 novembre 2022.
Oggi, sabato 5 luglio, familiari, amici e gli abitanti della comunità dove la donna abitava insieme alla figlia le hanno potuto dare finalmente l'ultimo saluto. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Ravarino, in forma privata.
A concedere il nullaosta alla restituzione della salma ai familiari, che ormai da mesi chiedevano di darle degna sepoltura, era stata nel corso della penultima udienza la presidente della Corte D'Assise Ester Russo.
Il feretro, ricoperto di rose bianche e porpora, è stato accolto e salutato da un lungo applauso. A presenziare alle esequie, tra gli altri anche la pubblico ministero titolare del fascicolo Claudia Natalini, la senatrice del Partito democratico Vincenza Rando, i sindaci di Concordia e Ravarino, avvocati e numerosi carabinieri che si sono occupati delle indagini.
"Una tragedia ingiusta – ha detto nella chiesa gremita il parroco Mattia Maciolek durante l'omelia – ma non troveremo mai le risposte. Possiamo andare avanti percorrendo il nostro cammino e portando avanti i suoi progetti, in attesa di ritrovarci in una vita migliore".
Intanto, è attesa per il prossimo 23 luglio la sentenza del processo per l'unico imputato accusato dell'omicidio della 32enne, Mohamed Gaaloul, tunisino di 31 anni.
L'accusa, i pubblici ministeri Claudia Natalini e Giuseppe Amara, ha chiesto per l'uomo una condanna a 30 anni di carcere per omicidio e soppressione di cadavere.
"Un delitto gravissimo – aveva detto Natalini – con più colpi inferti e un corpo dato alle fiamme. Chiediamo trent’anni di reclusione e, a pena espiata, l’espulsione dal territorio nazionale".
Inaspettata invece la decisione del marito della vittima, Nicholas Negrini, che si è ritirato come parte civile dal processo. L’avvocato Antonio Ingroia, ex pm che lo rappresenta, ha espresso dubbi sulle indagini, sottolineando l’esigenza di una verità piena e non parziale. Il 31enne ha sempre respinto le accuse, dichiarandosi estraneo ai fatti.