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Loris, per il gip “Veronica ha un’indole violenta e nega anche l’evidenza”

La ricostruzione dei pm convince il giudice: “La donna potrebbe scappare o uccidere ancora”. Anche il nonno di Loris contro la nuora: “Aveva il suo corpo nella macchina e non sapeva dove buttarlo”.
A cura di Antonio Palma
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"Dai suoi comportamenti si desume che Veronica Panarello ha un’indole violenta e che è incapace di controllare gli impulsi omicidi", lo scrive il gip di Ragusa Claudio Maggioni nell'ordinanza di convalida del fermo della donna accusata di avere ucciso il figlio Loris Stival. Il giudice infatti ha sottolineto la "cinica condotta tenuta" dalla donna e la "evidente volontà di volere infliggere alla vittima sofferenze, con un’azione efferata, priva del più elementare senso d’umana pietà". Per il Gip l'arresto va confermato perché oltre al pericolo di fuga c’è anche quello che possa "commettere gravi delitti della stessa specie per cui si procede". Nel sottolineare la "personalità molto problematica dal punto psicologico" della donna, il giudice ribadisce che Veronica Panarello ha la tendenza a "negare anche l'evidenza". Una prova di questo atteggiamento è "un'immagine che la riprende alla guida della sua vettura dove è riconosciuta dal marito Davide Stival" in una strada dove aveva detto di non essersi recata. Di fronte a questa contestazione "l'indagata non dà alcuna spiegazione ribadendo di avere seguito il percorso già descritto".

Veronica si ostina a dire il falso

Nell'ordinanza il giudice ha stabilito che la ricostruzione degli inquirenti è compatibile con le prove raccolte, perché la mattina del 29 novembre Veronica "non è andata verso la scuola di Loris, come si evince chiaramente dalle immagini", e anzi avrebbe "ripetutamente mentito ostinandosi" a dire il falso perché il suo racconto sarebbe "incompatibile con quanto ripreso dalle telecamere". La ricostruzione della Procura "non è inficiata dalle dichiarazioni del vigile urbano" presente davanti alla scuola di Loris perché l'agente ha precisato di "non potere dichiarare con assoluta certezza di avere visto transitare l'autovettura della Panarello proprio quella mattina piuttosto che nei giorni precedenti". Per i giudici Veronica Panarello, il 29 novembre scorso, "non ha accompagnato il figlio Loris a scuola ed è passata dal luogo dove è stato trovato il corpo del piccolo per due volte, alle 8:33 e alle 9:25, rimanendo circa sei minuti in quella zona nella seconda occasione". "L'orario del secondo passaggio dell'auto nella strada del Mulino Vecchio è compatibile con l'ora della morte del bambino, stimata dal medico legale tra le 9 e le 10" ha ribadito il Gip, ricordando che di queste circostanze la donna "non ha fornito alcuna spiegazione, limitandosi a negarle puramente e semplicemente".

Il mazzo di chiavi del garage

Il fatto che la donna sia rientrata in casa sapendo del bambino all'interno sarebbe dimostrata anche da un altro elemento: le chiavi del garage. La circostanza sarebbe stata confermata da alcune intercettazioni di Davide Stival, marito della donna e padre del bambino di 8 anni. Come rileva il Gip, in base alle immagini la donna "apre il garage dall'interno, non avendo con sé le chiavi e vi posteggia l'auto". Secondo la ricostruzione dell'episodio fatta da Davide Stival in una intercettazione agli atti del decreto di convalida del fermo della donna, per rientrare in casa quando la mamma lo lascia davanti il portone del condominio Loris avrebbe usato la copia delle chiavi che sua madre aveva in auto. "Quando lei è tornata dovendo entrare nel garage non ha potuto aprire la porta, perché non aveva le chiavi: le aveva date a Loris…" ha ricostruito l'uomo.

Il nonno di Loris contro la nuora (Veronica)

Non solo il Gip. Anche i familiari di Veronica, sembrano essere convinti della sua colpevolezza. A partire dal marito Davide Stival e dalla sua famiglia, come si capisce da un'intercettazione ambientale tra i suoi genitori, Pinuccia e Andrea, e la zia Maria Giovanna. Esaminano i percorsi, il ritorno di Loris a casa e l' ingresso del piccolo dal portone con le chiavi di riserva tenute nella Polo. E il passaggio dell'auto nella strada del Mulino vecchio dove verrà trovato il corpo. "Ti rendi conto dei giri che ha fatto…"  dice Davide, commentando l'inattesa visione della Polo della moglie nella strada poderale e i tempi di percorrenza con un ‘buco' di tempo. "Sei minuti", sottolinea Davide. "Eh certo Davide, ha impiegato di più perchè aveva Loris dentro la macchina", risponde nonno Andrea. "Sei minuti… certo che aveva Loris dentro la macchina", commenta il papà del bambino. E nonno Andrea esclama: "Aveva Loris dentro la macchina e non sapeva dove cazzo doveva buttarlo il bambino…Buttana…".

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