L’ipotesi sull’impronta del palmo in casa Poggi: “Sempio potrebbe essersi affacciato sulle scale”

Si continua a indagare sul delitto di Garlasco, avvenuto nell'agosto del 2007 e ora riaperto dopo 18 anni. La vittima dell'omicidio fu Chiara Poggi e per la sua morte è stato condannato in via definitiva Alberto Stasi, l‘allora fidanzato che ha scontato 16 anni di carcere.
Ora però, con la riapertura del caso, si è riaffermata l'ipotesi che possa esservi stato un complice nel delitto. Indagato per omicidio in concorso è Andrea Sempio, amico del fratello della vittima che da sempre frequentava casa Poggi.
Al centro delle nuove indagini vi è anche l'impronta di una mano trovata su una parete di casa Poggi, la cosiddetta "traccia 33". Durante la puntata di Quarto Grado di venerdì 6 gennaio è stata analizzata la traccia, probabilmente non insanguinata, oggi attribuita a Sempio.
Secondo quanto evidenziato dal servizio televisivo, l'impronta oggi al centro delle indagini è stata trovata a circa 1,5 metri di altezza, sulla parte destra delle scale. L'ipotesi è che chiunque l'abbia lasciata si sia sporto sulle scale dove 18 anni fa fu rinvenuto il corpo senza vita di Chiara Poggi.
L'impronta fu scoperta dai RIS dei Carabinieri già nel 2007, ma all'epoca non fu attribuita a nessuno perché priva di creste. Oggi gli inquirenti ritengono che sia di Sempio sulla base di 15 punti sovrapponibili.
L'impronta, seppur definita importante, non è stata inserita nell'incidente probatorio per essere analizzata. Secondo quanto emerge dal servizio televisivo, l'impronta potrebbe essere antecedente al delitto, forse risalente a un pomeriggio durante il quale Sempio e Marco Poggi erano scesi nello scantinato per recuperare alcuni giochi da tavolo. L'ipotesi investigativa in questo momento è che invece quell'impronta sia legata all'omicidio di Chiara, forse lasciata poco prima che il cadavere venisse trovato.
Va detto che l'impronta non è insanguinata. La traccia 33 non avrebbe infatti mostrato alcun residuo ematico durante gli accertamenti effettuati anche nel 2007. Risalire con certezza alla "data" di quella traccia resta impossibile a distanza di 18 anni, ma gli inquirenti stanno cercando di porla a confronto con le altre impronte sul muro, in particolare con quelle lasciate da membri delle forze dell'ordine durante i sopralluoghi dei Ris.
Nelle foto allegate al fascicolo dell'epoca, la traccia 33 appare grigiastra, quasi come un alone sul muro e senza evidenti tracce di sangue. A valorizzare la sua presenza è stato l'uso della ninidrina, agente chimico che reagisce al sudore e che, tra le altre cose, riesce a far emergere anche le impronte più vecchie.
"Abbiamo ritirato le immagini originali di quell'impronta – ha sottolineato il Generale Garofano, consulente per Andrea Sempio -. Abbiamo ritirato anche i cartellini dattiloscopici e ci stiamo lavorando, scriveremo la nostra consulenza. Non è scontato che quell'impronta sia compatibile con Andrea e anche questo aspetto è in discussione".