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La morte di Liliana Resinovich

Liliana Resinovich, test negli Usa su 4 cadaveri sull’ipotesi congelamento: “Così puntiamo a risolvere il caso”

Saranno effettuati test su 4 cadaveri negli Stati Uniti per capire se la salma di Liliana Resinovich sia stata o meno tenuta in una cella frigorifera prima del ritrovamento nei giardini dell’ex Opp di Trieste. A condurre gli accertamenti insieme ad alcuni studiosi americani, la scienziata forense Noemi Procopio, consulente di parte per Sebastiano Visintin, che a Fanpage.it ha spiegato come si svolgeranno gli studi. “I risultati potrebbero essere estesi anche ad altri casi, contiamo di averli entro il 2026”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Liliana Resinovich
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Saranno 4 i corpi senza vita sui quali verranno svolti test legati al congelamento per capire se la salma di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa il 14 dicembre 2021 a Trieste e trovata morta il 5 gennaio 2022 nei giardini dell'ex Opp, sia stata nascosta in una cella frigorifera prima di essere trasportata sul luogo del ritrovamento.

L'esperimento verrà condotto da alcuni scienziati americani e con loro vi sarà la scienziata forense Noemi Procopio, consulente di parte della difesa di Sebastiano Visintin, attualmente unico indagato per il decesso di Resinovich. 

A Fanpage.it, Procopio ha spiegato che si tratta di studi innovativi, mai applicati finora in tribunale. Secondo la scienziata forense, le analisi potrebbero contribuire alla ricerca della verità. “Speriamo siano il primo passo per l’applicazione di nuove tecnologie per fini investigativi in tutto il mondo” ha sottolineato.

I test saranno effettuati su 4 cadaveri e mirano a replicare le condizioni in cui la 63enne è stata ritrovata il 5 gennaio 2022. La perizia della anatomopatologa Cattaneo, pubblicata lo scorso marzo, aveva escluso la possibilità che la salma di Resinovich fosse stata congelata, ma alcune anomalie nello stato di conservazione del corpo hanno aperto la strada ai dubbi dei consulenti di parte. Tra loro vi è anche Procopio che fa parte deal team a difesa del marito della 63enne, Sebastiano Visintin, indagato per il delitto.

"Questo esperimento nasce dall'esigenza di fare chiarezza, in particolare dalla mia volontà come ricercatrice di raccogliere dati scientifici solidi in grado di chiarire alcuni aspetti ancora incerti legati alla morte di Liliana". Secondo Procopio, è importante investigare sull'ipotesi di un congelamento del corpo, anche per capire quale sia stata la data del decesso.

La scienziata forense Noemi Procopio
La scienziata forense Noemi Procopio

"Da oltre 10 anni mi dedico allo sviluppo di metodologie innovative basate su approcci molecolari per stimare l'epoca della morte – ha spiegato Procopio – e dal 2019, grazie a un importante finanziamento inglese, l'UKRI Future Leaders Fellowship, il mio gruppo di ricerca porta avanti studi approfonditi proprio in questo ambito".

Secondo quanto riferisce la scienziata forense, i test sulla "conservazione" della salma sarebbero fondamentali per risalire alla data del decesso di Resinovich e alla dinamica della morte. L'idea, ci spiega, nasce da una conversazione con il consulente e biologo forense Generale Luciano Garofano, che oggi affianca Sebastiano Visintin. "Abbiamo riflettuto su quanto sarebbe stato importante realizzare un test di questo tipo ed effettuare uno studio del genere è tutt'altro che semplice: lavorare sui corpi umani è estremamente complesso e richiede determinazione, solide collaborazioni accademiche, infrastrutture all'avanguardia e buone risorse economiche".

"Dopo diversi tentativi e incontri, ho ottenuto il sostegno di colleghi oltreoceano di spicco disponibili a collaborare in questo progetto – sottolinea ancora Procopio -. Ci tengo a dire che tutto è autofinanziato e che gli studi si svolgeranno tra Stati Uniti e il mio laboratorio presso l'Università del Lancashire, in Inghilterra".

Lo studio punta a depennare un punto interrogativo importante dalle carte del caso e a produrre più in generale "dati di valore, applicabili al contesto climatico italiano e utili anche per future indagini". L'esperimento funzionerà così: al centro degli studi ci saranno 4 salme, mai congelate prima dei test e di corporatura simile a quella di Resinovich. I corpi analizzati indosseranno vestiti simili a quelli della 63enne e saranno inseriti all'interno di sacchi, in modo da replicare in tutto e per tutto il caso. L'esperimento verrà condotto quando le condizioni climatiche del sito prescelto saranno comparabili a quelle registrate a Trieste tra dicembre 2021 e gennaio 2022. Due salme in particolare saranno sottoposte a congelamento per 22 giorni e successivamente esposte.

"Durante l'esperimento raccoglieremo a intervalli regolari tamponi orali dei cadaveri per estrarne il microbioma, ossia l'insieme dei microrganismi che sono sul corpo e che si evolvono durante la decomposizione. Saranno confrontati con il microbioma sul corpo di Liliana partendo proprio dal tampone orale che ho analizzato in passato per la consulenza biologica – spiega ancora Procopio -. L'analisi del microbioma aiuterà a chiarire se Liliana sia stata congelata o meno, così come aiuterà a capire quanto tempo è trascorso dal decesso al ritrovamento".

I risultati forensi potrebbero rivelarsi preziosi per il caso. "Speriamo di avere i primi dati all'inizio del 2026. Nonostante sia importante precisare che si tratta di studi innovativi e pionieristici, non ancora applicati in tribunale, reputiamo che queste analisi possano davvero contribuire alla ricerca della verità e speriamo che possa essere il primo passo verso l'applicazione di nuove tecnologie a fini investigativi in tutto il mondo".

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