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La morte di Liliana Resinovich

Liliana Resinovich, Sterpin sulle telecamere: “Lilly non è mai uscita di casa, quella donna è una sosia”

Secondo l’amico di Liliana Resinovich, Claudio Sterpin, la 63enne non sarebbe uscita di casa la mattina del 14 dicembre 2021 e la donna inquadrata dalle telecamere del centro cittadino sarebbe invece una sosia.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Liliana Resinovich
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Si continua a indagare sulla morte di Liliana Resinovich, scomparsa nel dicembre di 4 anni fa e trovata senza vita nell'ex giardino dell'Opp il 5 gennaio del 2022. Per la sua morte è indagato Sebastiano Visintin, marito della 63enne. Nella sua abitazione a distanza di anni sono stati sequestrati alcuni coltelli e un maglione giallo la cui fibra sarebbe stata trovata sul cadavere della donna.

Nonostante i passi avanti nelle indagini grazie alla nuova autopsia sulla salma, continuano ad essere tantissimi i misteri legati al caso. Tra questi, gli spostamenti di Lilly del 14 dicembre. La donna avrebbe dovuto raggiungere casa dell'amico Claudio Sterpin, ma ha lasciato i cellulari sul comodino e il portafogli con i suoi documenti in casa.

Secondo Sterpin, non si trattava affatto di un'abitudine di Lilly, che invece era molto metodica e che mai dimenticava il cellulare a casa. Per l'uomo, la 63enne non sarebbe mai uscita di casa la mattina del 14 dicembre. "Io credo che la donna ripresa dalle telecamere sia una sosia" ha affermato ai microfoni di Quarto Grado.

Su questo punto si è concentrata la trasmissione televisiva che ha chiesto a un ingegnere forense di analizzare le immagini delle telecamere nei pressi della scuola di Polizia e quelle del bus in piazza Gioberti.

Per l'ingegnere forense, la donna ripresa dalle telecamere sarebbe leggermente più bassa di Resinovich, che aveva un'altezza compresa tra 1.56 e 1.60 metri. La scarsa qualità dell'immagine potrebbe aver però "tolto qualche centimetro" a Liliana e in definitiva, le riprese fatte dalle telecamere della città intorno alle 8.40 sarebbero compatibili con la figura della 63enne.

Per Claudio Sterpin, invece, Liliana sarebbe stata uccisa nella sua abitazione la mattina del 14 dicembre, poco prima di uscire di casa per andare a trovarlo. Per questo motivo, asserisce, sono stati trovati il portafogli e i cellulari nella sua abitazione. Il contapassi dell'Iphone di Liliana ha contato solo 11 passi la mattina della scomparsa, tutti registrati intono alle 8.38. Se è vero che la donna è uscita di casa volontariamente senza cellulari, però, i movimenti sarebbero spiegati con la sua decisione di non portare con con sé gli smartphone.

Tutto ruota attorno ai telefoni che saranno oggetto di una perizia alla quale parteciperà anche il nuovo consulente di Sebastiano Visintin, Michele Vitiello, che negli anni ha lavorato a casi come quelli di Emanuela Orlando e del disastro della Funivia del Mottarone. Una nuova analisi potrebbe mettere in luce dettagli ancora non emersi sui movimenti della 63enne di quella mattina o eventuali cancellazioni della sua attività.

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