Liguria, bambinello sottratto alla Natività e “impiccato”. Indaga la Digos

E' oggi un segno di pace e riconciliazione, quel bambinello che, posto tra il bue e l'asinello il 25 dicembre, è il protagonista del tradizionale presepe natalizio. A Pitelli, un piccolo borgo di La Spezia, quel simbolo è stato sottratto alla comunità locale e poi, la sera del 30 dicembre 2015, impiccato proprio davanti alla natività del presepe allestito dalla stessa cittadinanza, con l'obiettivo anche di raccogliere fondi per la ricerca contro la leucemia. A notare la profanazione sono stati alcuni passati, che hanno segnalato il fatto alla polizia. L'effige rappresentante Gesù è stata ricollocata al suo posto, ma in un momento in cui il dibattito politico è particolarmente acceso da appuntamenti elettorali e terrorismo di matrice religiosa, la profanazione del Presepe e la successiva "impiccagione" del Bambinello hanno destato non solo particolare preoccupazione nella comunità locale, ma hanno motivato l'attenzione delle forze di polizia. Sul caso infatti sta indagando la Digos. Monsignor Ernesto Palletti, vescovo della Spezia, ha dichiarato che è stata "un'azione non riconducibile a una semplice bravata e deve essere condannata da tutti". Il prelato ha poi scritto al parroco di Pitelli, don Giovanni Tassano, spiegandogli di aver "appreso con vivo dolore la notizia dell'atto sacrilego compiuto la scorsa notte ai danni dell'effige di Gesù bambino. Se per il cristiano è un richiamo alla luce del mistero del Figlio di Dio che si è fatto uomo, ogni altra persona in sincera ricerca della verità non può non vedere in esso la bellezza di una vita che nasce. Il gesto deve essere da tutti condannato".