Licenziare dipendente con un messaggio su WhatsApp è legale
Il licenziamento di un dipendente avvenuto via WhatsApp è valido. È quanto ha stabilito il Tribunale del Lavoro di Catania che ha rigettato il ricorso presentato da una donna che era stata licenziata proprio attraverso il noto sistema di messaggistica. Secondo il Tribunale siciliano, infatti, il licenziamento “intimato su WhatsApp assolve l’onere della forma scritta trattandosi di un documento informatico e nel caso specifico, appare idonea ad assolvere ai requisiti formali in esame giacché la volontà di licenziare è stata comunicata per iscritto alla lavoratrice in maniera inequivoca come del resto dimostra la reazione da subito manifesta dalla predetta parte”.
In pratica per i giudici il messaggio WhatsApp equivale ad una forma di comunicazione scritta come una lettera e lo stesso ricorso della donna conferma che l'avviso è arrivato regolarmente al destinatario. Con queste motivazioni, quindi, il giudice del Tribunale del Lavoro di Catania ha dichiarato il ricorso inammissibile.
Esultano chiaramente gli avvocati dell’azienda. “La pronuncia dimostra come anche il diritto deve fare i conti con le nuove tecnologie e le nuove forme di comunicazione come WhatsApp e i social media che fanno ormai parte integrante della quotidianità di ognuno e che non possono non vedersi riconosciuti un valore anche giuridicamente rilevante”, hanno dichiarato i legali dell’azienda. Una sentenza che ha lasciato stupita la donna licenziata, ma che apre anche il dibattito tra gli stessi giudici che sull’argomento hanno ancora opinioni discordanti