Le reinfezioni Covid continuano ad aumentare, ma il booster protegge all’87% dalla malattia grave
L'aumento delle reinfezioni da Covid non si ferma. Anche questa settimana, nel report esteso che integra il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità del venerdì, è in crescita il dato delle persone che si contagiano una seconda volta: tra il 24 agosto 2021 e il 5 giugno 2022 sono stati segnalati 532.755 casi di reinfezione, pari a 4,0% del totale dei casi notificati – viene spiegato nel report – ma nell'ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati risulta pari a 7,4%, in aumento rispetto alla settimana precedente quando erano il 6,3%. Il rischio è più alto, ovviamente, per chi ha avuto la prima infezione più lontana nel tempo.
Nel frattempo continua a diffondersi la variante BA.5 e nell'ultima settimana "il numero di casi di Covid in Italia risulta in crescita, mentre ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi si confermano in diminuzione". Tornano ad aumentare anche i casi di contagio da Covid tra gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione: "Attualmente non c'è evidenza che le infezioni causate dalle varianti BA.4 e BA.5 siano associate ad un'aumentata gravità delle manifestazioni cliniche rispetto a quelle causate da BA.1 e BA.2", si legge però nel report.
Anche perché, in ogni caso, ci sono i vaccini e funzionano bene: l'efficacia, infatti, è cambiata nel periodo di prevalenza Omicron – ovvero dal 3 gennaio di quest'anno a oggi – ma non si è affatto annullata. Nel prevenire casi di malattia severa la protezione è del 69% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 68% con ciclo completo tra 91 e 120 giorni, e 71% in chi ha completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni, per arrivare al 87% nei vaccinati con booster. Differenti le cifre della prevenzione del contagio: 41% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 32% tra i 91 e 120 giorni, e 46% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo o pari al 55% con dose booster.