Le lauree con cui si lavora più facilmente sono ingegneria, medicina ed economia

Medicina, economia e ingegneria. Sono queste le facoltà universitarie più convenienti per gli studenti; secondo una ricerca condotta dal Consorzio AlmaLaurea sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, infatti, a cinque anni di distanza dalla fine degli studi il 90 per cento di chi le ha scelte ha trovato lavoro. Molto peggio invece le performance di chi si è laureato in giurisprudenza, lettere e psicologia.
Il dossier AlmaLaurea, che ha preso in esame le performance formative di più di 280 mila laureati nel 2018 e quelle occupazionali di 640mila ex studenti, ha confermato innanzitutto che avere un titolo di studio alto riduce le possibilità di restare disoccupati e garantisce un reddito del 38,5 per cento più alto. Un gap, comunque, inferiore a quello fatto registrare nel resto d'Europa (+52,6% per l’Ue a 22, +66,3% per la Germania e +53,0% per la Gran Bretagna) ma comunque sufficiente per consigliare ai 500mila maturandi di quest’anno di proseguire gli studi.
Dallo studio emerge che per numero di laureati l'Italia è al penultimo posto in Europa; urge quindi cercare di aumentare le iscrizioni all’università provando a consolidare in trend positivo iniziato nell'anno accademico 2014/15, quando si è osservata una ripresa delle immatricolazioni, confermata anche dal +9,3% del 2017/18. Quanto agli sbocchi occupazionali le lauree scientifiche offrono più chance: tra i laureati magistrali biennali del 2013, intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, quelli meglio occupati sono i laureati in ingegneria, economia-statistica e professioni sanitarie: tutti sopra all’89 per cento (contro una media dell’85,6%). Maggiori difficoltà per coloro che hanno un titolo dei gruppi giuridico, letterario, geo-biologico e psicologico (tutti al di sotto dell’80,0%). Per quanto concerne gli stipendi la classifica delle retribuzioni i laureati di secondo livello dei gruppi ingegneria, scientifico e chimico-farmaceutico sono i meglio pagati: rispettivamente 1.762, 1.675 e 1.595 euro mensili netti. Molto peggio nei gruppi psicologico e dell’insegnamento non si raggiungono neanche i 1.200 euro netti al mese.