L’avvocato di Sempio sulla nuova indagine su Garlasco: “I soldi non erano per Venditti ma per le spese legali”

"Sono accuse che mi fanno ridere". Così l'avvocato di Andrea Sempio, il legale Massimo Lovati, commenta la nuova indagine che vede indagato l'ex procuratore di Pavia Mario Venditti, ovvero chi nel 2017 archiviò le indagini su Sempio (oggi invece indagato per omicidio in concorso dalla Procura di Pavia) perché non ritenuto coinvolto nel delitto di Chiara Poggi.
Secondo i magistrati della Procura di Brescia, Venditti avrebbe "ricevuto una somma indebita di denaro, nell'ordine di 20-30mila euro, per favorire Andrea Sempio nell'ambito del procedimento penale di cui era co-titolare in qualità di procuratore aggiunto della Repubblica". Oggi venerdì 26 settembre ci sono state le perquisizioni in casa di Venditti, dei genitori di Andrea Sempio, dei suoi zii e in casa di due appartenenti alla polizia giudiziaria che parteciparono all'interrogatorio di Sempio in merito alle indagini scattate nel 2016 e terminate nel 2017.
L'avvocato Massimo Lovati ha tenuto a precisare: "Sono parole scritte che non vogliono dire nulla e che, se penso allo stipendio di un magistrato, indicano una cifra irrisoria. Il pm può chiedere l'archiviazione ma a disporla è un gip". Fuori dalla caserma della Gdf di Pavia – che insieme ai carabinieri ha tenuto le perquisizioni di oggi – ha ribadito che "i genitori di Sempio non sono indagati" e che "la madre ha già finito di rispondere come testimone alle domande". I genitori di Andrea Sempio infatti sono stati convocati in caserma per ulteriori accertamenti e sono stati sentiti entrambi.
Il legale ai microfoni dei giornalisti ha aggiunto: "Non ho visto il bigliettino che è stato trovato. Leggo quello che riporta il decreto di perquisizione e mi sembra tutto normale. Si tratta di un preventivo di spesa: è il costo degli avvocati che difendono, 20-30mila euro. Si tratta di un preventivo di spesa per gli avvocati. Come fa a pensare la Procura che i soldi siano di un magistrato capo di una repubblica che già percepisce 25mila euro al mese, qui parliamo di noccioline".
A chi gli chiede però come spiega che quel biglietto con la cifra risale a prima dell'interrogatorio di Sempio e quindi se non è un po' presto per parlare di costi degli avvocati, Lovati risponde così: "A Sempio avevo subito detto che il procedimento nei suoi confronti sarebbe stato archiviato, perché l'indagine del 2017 era un'indagine vuota. Avevo detto subito alla famiglia di Sempio che non c'era nulla di concreto. Andrea Sempio ha saputo dell'indagine mentre mangiava il panettone a Natale del 2016 dalla tv: è venuto da me e gli ho detto che potevano stare tranquilli perché non c'era nulla. Le carte valevano zero".
La Procura nel decreto di perquisizioni si riferisce anche ai 43mila euro che gli zii di Andrea Sempio avrebbero girato a suo padre: "43mila in sei mesi, non sono nulla. Sono operazioni normali, un magistrato ne guadagna 25mila al mese". Per Lovati quindi sarebbe una cifra ridicola, che non spiegherebbe una corruzione.
E sul fatto che non tutte le intercettazioni sono riportate negli atti Locati aggiunge: "Ci sono sempre gli ‘omissis' perché non si capisce cosa si sta dicendo. Le intercettazioni di qualsiasi procedimento sono piene di ‘omissis'. Ripeto, quell'indagine era vuoto, non costava nulla ed era un vittoria già in tasca. Non c'è nessun bisogno di andare a comprare un procuratore. I genitori di Andrea Sempio non sono indagati". E ribadisce: "Si tratta di una macchinazione, sempre di più. Sono già stato denunciato per aver detto questa parola. Il mio assistito è innocente, non ha bisogno neanche dell'avvocato. Sono tutti tranquilli. Ormai ogni giorno c'è qualcosa di nuovo. Andiamo avanti".