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News sull'uccisione dell'orsa Amarena in Abruzzo

LAV sull’uccisione dell’orsa Amarena: “Vittima del clima d’odio alimentato in Trentino”

Massimo Vetturi, responsabile Area Animali Selvatici di LAV (Lega Anti Vivisezione), a Fanpage.it sull’uccisione dell’orsa Amarena: “Al di là della responsabilità del singolo che ha premuto il grilletto c’è una responsabilità politica di coloro che hanno creato un clima d’odio nella confronti della fauna selvatica in generale, come successo in Trentino”.
Intervista a Massimo Vetturi
responsabile Area Animali Selvatici di Lav (Lega Anti Vivisezione).
A cura di Ida Artiaco
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"L'orsa Amarena è vittima dello stesso clima d'odio che si è creato a livello nazionale nei confronti della fauna selvatica in generale e che sopravvive soprattutto in Trentino, sul quale il presidente Fugatti ha soffiato e alimentato fortemente per creare due fazioni, pro e contro orso, che hanno avuto un riverbero in tutta Italia".

Così Massimo Vetturi, responsabile Area Animali Selvatici di LAV (Lega Anti Vivisezione), ha commentato a Fanpage.it quanto successo ieri sera in Abruzzo, dove l'orsa Amarena è stata uccisa a fucilate da un uomo alla periferia di San Benedetto dei Marsi. E mentre il responsabile dell'aggressione è stato identificato dai guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei carabinieri, cresce l'indignazione da parte delle associazioni animaliste e non solo.

"Al di là della responsabilità del singolo che ha premuto il grilletto – ha continuato Vetturi – c'è una responsabilità politica di coloro che hanno creato un clima d'odio nella confronti della fauna selvatica in generale e degli orsi in particolare. Il territorio del parco d'Abruzzo, Lazio e Molise è sempre stato portato come esempio della convivenza con gli orsi a differenza di quanto succede in Trentino e questo dimostra che il clima d'odio di cui parlavamo attecchisce ovunque".

Il riferimento è a quanto successo nei mesi scorsi nella Provincia autonoma di Trento, che aveva deciso di procedere all'abbattimento, poi bloccato dal Consiglio di Stato, dell'orsa JJ4, a seguito dell'attacco mortale al runner Andrea Papi lungo un sentiero nei boschi sopra l'abitato di Caldes, e di MJ5.

Vetturi ha anche fatto sapere che la Lega Anti Vivisezione sosterrà il parco in tutte le sue attività, "sia per la condanna del responsabile, per il quale il nostro ufficio legale è già a lavoro per depositare la denuncia, ma anche per assicurare la tutela dei cuccioli di Amarena, che solo pochi giorni fa avevamo visto attraversare un comune del territorio del parco. Lo faremo anche nelle aule giudiziarie affinché il responsabile abbia una pena esemplare. Deve diventare esempio di quello che può succedere a chi, senza alcuna ragione, uccide un animale selvatico".

"Tutti gli eventuali danni creati dagli orsi vengono indennizzati al 100% – ha concluso Vetturi – quindi non c'è alcuna giustificazione a quanto successo. Già anni fa abbiamo portato in giudizio una persona che aveva ucciso un orso a Pettorano sul Gizio, quindi siamo sempre fuori dall'area parco, e abbiamo seguito la vicenda per 4 anni. Lo stesso faremo adesso per Amarena".

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