La superstite dell’incendio dello Yacht a Loano: “Mi hanno gettato dall’oblò per salvarmi”

"Eravamo bloccati senza via d'uscita, abbiamo spaccato l’oblò e mi hanno spinta fuori, con forza", così la 52enne tedesca Claudia Manhcake ricorda i drammatici momenti in cui insieme al compagno, alla sorella e al partner di quest'ultima è rimasta intrappolata dalle fiamme nello yacht andato distrutto giovedì mattina nel porticciolo turistico di Loano, in provincia di Savona. Una scena drammatica che è costata la vita a tre persone a lei vicinissime morti in maniera atroce: arsi vivi sottocoperta senza possibilità di scampo. La 52enne, originaria di Duisburg, infatti è l'unica sopravvissuta del terribile incidente, recuperata in mare dalla Guardia Costiera dopo l'allarme.
A salvarla, come lei racconta, è stato l'ultimo gesto di altruismo dei tre compagni di vacanza. "Sono stata svegliata dalle urla di mia cognata, ho visto le fiamme e il fumo denso che tutt’intorno ci avvolgevano" ha ricostruito la donna ancora sotto shock per quanto accaduto. Quando sono arrivati i soccorsi le tre vittime , il 53enne Jurgen Simon, la 63enne Beata Manhcake e il 53enne Andre Bachtenkirch, erano ancora in vita ma intrappolati. I vigili del fuoco hanno tentato anche di tagliare la prua con un flessibile, ma l’elevata temperatura non ha permesso loro di avvicinarsi più di tanto.
I tre corpi interamente carbonizzati sono stati recuperati dai sommozzatori solo diverse ore dopo quando ormai anche lo yacht era ridotto ad un ammasso fumante. Sull'origine delle fiamme che hanno distrutto l'imbarcazione e causato la morte dei tre al momento ancora non ci sono certezze ma secondo i primi rilievi è probabile l'incendio si sia sviluppato nella zona di poppa, dove sono posizionati i motori e le apparecchiature elettriche. Intanto la Procura della Repubblica di Savona ha aperto un fascicolo per omicidio colposo ed incendio colposo.