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L'omicidio di Alice Neri a Modena
10 Gennaio 2023
17:51

La storia di Alice Neri: cos’è successo e cosa sappiamo sul movente

Continuano le indagini sulla morte di Alice Neri, la 32enne trovata senza vita nella sua auto carbonizzata il 18 novembre scorso nelle campagne di Concordia (Modena). Il principale sospettato resta il 29enne Mohamed Gaaloul, arrestato in Francia il 14 dicembre scorso.
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'omicidio di Alice Neri a Modena

Continuano le indagini sulla morte di Alice Neri, la donna di 32 anni trovata morta nella sua auto carbonizzata il 18 novembre scorso nelle campagne di Concordia. Il principale sospettato, il 29enne Mohamed Gaaloul è tornato in Italia dopo l'arresto in Francia e si trova attualmente in carcere con una serie di prove a suo carico: stando a quanto ricostruito negli ultimi mesi di indagine, infatti, il 29enne sarebbe stato l'ultimo a vedere la giovane donna in vita. Le telecamere dello Smart Cafè, locale in cui Neri ha trascorso le ultime ore prima di morire, lo hanno ripreso mentre saliva a bordo dell'auto della 32enne.

Per il momento resta sconosciuto il movente dell'omicidio. Non è chiaro infatti se Gaaloul e la vittima si conoscessero e cosa sia accaduto nel parcheggio del locale dove Alice aveva parcheggiato la sua vettura. Quanto raccontato dal 29enne agli inquirenti resta riservato. Nel frattempo, la famiglia della giovane donna madre di una bambina aspetta risposte e si è chiusa in un rigoroso silenzio.

Per capire quanto successo nelle ultime settimane e gli sviluppi di un'indagine che appare complicata, bisogna però fare un passo indietro e tornare alle ultime ore di Alice Neri, poco prima del ritrovamento del cadavere nell'auto carbonizzata.

Alice Neri
Alice Neri

Il ritrovamento del corpo di Alice Neri

La sera del 18 novembre viene ritrovato nel baule di un'auto carbonizzata nelle campagne di Concordia il corpo di una giovane donna. Per avere l'ufficialità sull'identità della vittima, gli inquirenti hanno lavorato per giorni, ma alla fine viene confermato il nome di Alice Neri, donna scomparsa circa 24 ore prima.

Il marito, Nicholas Negrini, aveva sporto denuncia alle forze dell'ordine, spiegando che Alice non era mai rientrata dall'aperitivo con le amiche. Tramite indagini si scopre che l'ultimo a vederla viva era stato il collega Marco Cuccui con il quale la donna aveva trascorso sette ore seduta al tavolo dello Smart Cafè di Concordia. Negrini e Cuccui vengono iscritti nel registro degli indagati per un atto dovuto e gli accertamenti si concentrano tutti sul locale dove la 32enne aveva trascorso la serata del 17 novembre 2022.

Le indagini e le testimonianze del marito e del collega

Gli inquirenti capiscono subito che Alice aveva raccontato al compagno alcune bugie sulla sua uscita del 17 novembre. La donna, infatti, aveva detto a Negrini che avrebbe visto un'amica e non aveva mai citato il nome del collega sardo con il quale scambiava abitualmente messaggi.

Il pomeriggio della scomparsa, Alice è rientrata a casa dal lavoro intorno alle 18.30. Appena tornata a casa, annuncia al marito di dover uscire per incontrare l'amica e si chiude alle spalle la porta dell'appartamento senza cambiarsi.

Alle 19.45, la donna raggiunge lo Smart Cafè e qui aspetta il collega Marco per circa 10 minuti. Alcuni testimoni hanno riferito di averla vista parlare tranquillamente al telefono fino all'arrivo dell'amico. Con lui, Alice trascorre circa 6 ore scherzando serenamente fino alle 2 del mattino.

Il collega di lavoro ha poi riferito agli inquirenti di averla lasciata nel parcheggio del bar dopo la chiusura. Prima di ripartire a bordo della sua auto, Cuccui le chiede di inviargli un messaggio appena arrivata a casa. Alle 2.30, le telecamere della zona riprendono l'auto dell'uomo svoltare a destra in prossimità del semaforo mentre, 10 minuti dopo, la stessa videocamera ha immortalato la macchina di Alice svoltare nella direzione opposta. 

I filmati delle telecamere sono tutto quello che resta pubblico per mesi. Le indagini sembrano brancolare nel buio fino a quando spunta l'ipotesi di un"terzo uomo", qualcuno che Alice potrebbe aver incontrato dopo aver salutato l'amico. Soltanto quando viene reso noto il nome di Mohamed Gaaloul, la stampa apprende che le videocamere dello Smart Cafè avevano ripreso il 29enne salire a bordo dell'auto della vittima.

Stando a quando ricostruito, i due hanno fatto il giro del locale in macchina per poi fermarsi sul retro per almeno un'ora e ripartire verso le campagne di Concordia, lì dove il cadavere è stato ritrovato.

Alice Neri insieme al fratello
Alice Neri insieme al fratello

Le prove contro Mohamed Gaaloul e l'arresto

La testimonianza del collega di Alice sarebbe stata fondamentale per arrivare al nome del 29enne tunisino. L'uomo ha riferito agli inquirenti che la 32enne avrebbe dovuto incontrare un'altra persona la sera della scomparsa. Un'ex collega di lavoro che la donna aveva conosciuto in un'altra azienda. Profilo che sembrerebbe coincidere proprio con quello di Gaaloul che nella serata del 17 novembre era stato ripreso più volte nel parcheggio dello Smart Cafè e nella sala slot adiacente al bar. Ad incastrarlo, i filmati nei quali il 29enne si avvicina all'auto della donna e sale a bordo della vettura.

Alla stampa, l'uomo sottolinea di aver chiesto un passaggio a una "signora bionda" e di non conoscere la donna che gli aveva aperto la portiera della macchina. Ai giornalisti del Resto del Carlino dice di trovarsi all'estero ma di essere pronto a tornare in Italia per spiegare la situazione. Dopo quell'intervista, sono trascorse diverse settimane prima che il 29enne venisse arrestato in Francia.

Dopo l'arresto, la moglie di Gaaloul ritratta la versione fornita ai media. In un primo momento, infatti, la donna aveva detto di essere stata al bar con lui la sera della scomparsa di Alice. "L'ho lasciato lì poco prima delle 2, poi lui è tornato a casa accettando un passaggio" aveva sottolineato, suggerendo che il marito sarebbe presto tornato nel Modenese per raccontare la sua versione. Soltanto dopo ha ammesso di non essere mai stata allo Smart Cafè con il compagno e di averlo visto partire per l'estero senza fornire ulteriori spiegazioni.

Mohamed Gaaloul e Alice Neri
Mohamed Gaaloul e Alice Neri

Ancora ignoto il movente, le ultime indagini

Gaaloul ha accettato di essere estradato in Italia dopo l'arresto in Francia, rifiutandosi di rispondere alle domande delle autorità parigine. L'avvocato del 29enne, Roberto Ghini, ha assicurato che il giovane si trovava all'estero per motivi di lavoro e che non aveva intenzione di fuggire. "Tornato a Modena – ha spiegato – racconterà la sua versione dei fatti".

Non è ancora noto cosa Gaaloul abbia raccontato durante l'interrogatorio svoltosi il 5 gennaio presso il carcere di Sant'Anna. Secondo quanto reso noto dal suo avvocato, dopo una dichiarazione spontanea il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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