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La scuola senza voti esiste: “Misuriamo la gioia dei bambini nel momento dell’apprendimento”

Nell’Istituto Comprensivo di Lozzo Atestino, nel padovano, non si danno più i voti ai ragazzi ma si procede con il voto narrativo. La chiamano Fil, “Felicità Interna Lorda”. Secondo gli studenti questo tipo di valutazione aiuta “a valutare cosa stavo facendo bene e cosa stavo facendo male. A prendere i miei punti deboli e a migliorarli”.
A cura di Elia Cavarzan
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Il Preside Alfonso D'Ambrosio
Il Preside Alfonso D'Ambrosio

Esiste una scuola dove non si valutano i ragazzi con i voti, ma in base alla loro felicità. Si riceve soltanto una spiegazione per aiutare il ragazzo o la ragazza, a capire quali sono state le cose andate bene e quelle andate male.

A spiegarlo è il Preside dell'Istituto Comprensivo Lozzo Atestino, Alfonso D'ambrosio: "Abbiamo creduto fin da subito in questo progetto che è partito dal basso, dagli insegnanti, dai ragazzi. Il voto in un certo modo ingabbia il ragazzo, crea delle differenze. Un ragazzo è da sei, l'altro da sette e così via", spiega il Preside della scuola. "Noi abbiamo voluto andare al di là del docente come ingegnere, meccanico che mette le medie esatte. Con il sistema di voto narrativo il docente diventa nuovamente maestro, nel senso più alto del termine".

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Nella scuola di Lozzo Atestino tutto sembra essere predisposto a misura di bambino, al fine di stimolare la sua creatività e la curiosità. L'anfiteatro, le opere artistiche, l'orto esterno, l'osservatorio astronomico a cielo aperto. "Qui misuriamo il Fil, la Felicità Interna Lorda", continua a spiegare Alfonso D'ambrosio, "crediamo infatti che all'accompagnamento del voto narrativo senza numeri, si debba anche misurare la gioia dei bambini nel momento dell'apprendimento. Lo facciamo attraverso appositi questionari validati che promuovono lo stare bene del ragazzo".

Ma è nelle parole di alcuni bambini dell'Istituto Comprensivo Lozzi Atestino, che si vede quanto impatti questo cambiamento. "Io credo che con il voto numerico non si riuscisse molto a capire cosa si stava sbagliando. Prendiamo un'interrogazione, sai che prendi un brutto voto perché magari non ti sei preparato, ma poi? Dove migliorare? Il voto narrativo ci ha aiutato a fare questo". Un altro studente aggiunge: "Grazie al voto narrativo ho imparato a valutare cosa stavo facendo bene e cosa stavo facendo male. A prendere i miei punti deboli e a migliorarli".

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