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Covid 19

La protesta dei Riders al tempo dell’emergenza Covid: “Non siamo eroi, vogliamo diritti e dignità”

In occasione della festa del Lavoro, gruppi di riders sono scesi nelle piazze italiane per rivendicare più dignità e diritti in un momento in cui, a causa dell’emergenza Coronavirus, sono diventati “essenziali” per tante famiglie italiane: “Non possiamo più tollerare che la nostra salute venga sacrificata sull’altare del profitto”.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine da Facebook.
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Dall'inizio della quarantena in tutta Italia, cominciata ormai due mesi fa, non si sono mai fermati ed anzi sono stati considerati lavoratori essenziali, chiamati spesso "eroi" per il servizio offerto alle famiglie costrette a restare a casa. Eppure, i riders, coloro che tutti i giorni corrono da un angolo all'altro delle nostre città per consegnare il cibo preparato da ristoranti e pizzerie, chiedono più sicurezza e più diritti per la propria categoria. Quale occasione migliore del primo maggio, festa del Lavoro, per rivendicare i propri diritti? Ieri si sono riuniti nelle piazze italiane per chiedere "reddito e dignità".

Acuni fattorini si sono radunati in piazza San Carlo a Torino, dove ogni anno si conclude il corteo dei sindacati per la festa dei lavoratori, per denunciare le "vergognose condizioni in cui sono costretti a lavorare. Ma tra i presidi più numerosi, c'è stato anche quello in piazza Nettuno a Bologna. "Come può un lavoratore essenziale essere pagato quattro euro a consegna? – si legge sulla pagina Facebook Riders Union Bologna -. Come si può accettare che chi svolge un “servizio essenziale” possa lavorare senza che l’azienda gli fornisca mascherine e gel per le mani? Come si può considerare sicuro un luogo di lavoro dove basta una email per essere licenziati in tronco? Non siamo eroi, siamo lavoratori e pretendiamo di essere trattati come tali". Da qui, la categoria avanza alcune richieste indispensabili anche in vista dell'avvio della fase 2 dell'emergenza Coronavirus. "Non possiamo più tollerare che la nostra salute venga sacrificata sull’altare del profitto. Non possiamo più accettare di essere costretti a lavorare e non avere neanche la dignità di essere considerati lavoratori. Per questo chiediamo: un regolamento regionale per la sicurezza, devono essere garantiti i DPI per i riders ed il rispetto delle distanze di sicurezza durante il ritiro degli ordini; lo stop licenziamenti, chiediamo che venga garantito anche nel food delivery lo stop ai licenziamenti, anche nella forma della sospensione delle collaborazioni, e diritti per tutt*, vogliamo che ai riders vengano riconosciute tutele piene, perché non può essere sicuro un luogo di lavoro senza diritti".

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