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L’anestesia smette di fare effetto: donna si sveglia mentre la stanno operando

La donna aveva i muscoli bloccati dai farmaci miorilassanti ma non poteva urlare il dolore che stava provando mentre i medici gli asportavano la cistifellea.
A cura di D. F.
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Risvegliarsi durante un intervento chirurgico perché l'anestesia non ha sortito gli effetti sperati: è quanto successo a Caroline Coote, 48 anni, di Saint-Brélade, in Gran Bretagna, che ha raccontato alcuni minuti da incubo trascorsi in sala operatoria mentre i medici la stavano operando alla cistifellea. La donna si è svegliata ed ha iniziato a provare un dolore disumano, ma per qualche strana ragione i farmaci non le consentivano neppure di aprire bocca e comunicare con i dottori, così è stata costretta a sopportare in silenzio. Le conseguenze sono state però molto serie, visto che la donna ha dovuto sopportare tre anni di terapia da stress post traumatico, finché non ha deciso di raccontare la sua battaglia legale contro i medici dell'ospedale.

Nel 2012 doveva farsi rimuovere la cistifellea e si è rivolta ai dottori del Jersey General Hospital. Dopo 45 minuti sotto i ferri Carolina ha iniziato a riprendere conoscenza, senza però riuscire a muovere un singolo muscolo: "Ero sveglia ma non riuscivo a muovermi. Sentivo solo un dolore atroce. Ero disperata – ha raccontato Caroline – L'unica cosa che ho fatto è stata mettermi a piangere". Secondo le carte dell'inchiesta, Chadwick Taylor, medico anestesista, avrebbe avvertito i chirurghi che qualcosa non stava andando per il verso giusto: 7 minuti dopo l'inizio dell'operazione il medico aveva notato un piccolo movimento della testa della donna e un aumento inconsueto della pressione sanguigna. A quel punto avrebbe chiesto al chirurgo James Allardice di fermarsi per controllare il tubo dell'anestetico. Solo allora è stata scoperta una perdita e l'anestesista avrebbe avvisato il team che la donna avrebbe potuto essere cosciente.

"Poteva sentire le conversazioni e sentiva dolore fisico durante la procedura – si legge nei documenti dell'accusa – Rimase paralizzata dai miorilassanti e non era in grado di attirare l'attenzione. Urlò internamente, pianse ma fu tutto inutile". La donna ha aggiunto: "Non si sono accorti delle lacrime che uscivano dai miei occhi né delle accelerazioni del battito cardiaco – ha detto la donna – Quando mi sono svegliata ho iniziato a urlare, ero isterica. Ringraziavo di essere viva ma sapevo che quella era stata un'esperienza con cui avrei dovuto convivere per tutta la vita".

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