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Covid 19

Katia, l’infermiera protagonista della foto con il bimbo malato di Covid: “Un gesto d’amore”

Katia, ‘infermiera dell’ospedale Salesi di Ancona protagonista di una foto, diventata virale in rete, che la ritrae mentre era sdraiata sul letto del reparto di rianimazione insieme ad un bimbo di 7 mesi, affetto da un problema agli organi interni e dalla contemporanea positività al Covid-19: “Un gesto d’amore, è stato solo un gesto d’amore. Lui voleva tanto giocare”.
A cura di Ida Artiaco
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"Un gesto d'amore, è stato solo un gesto d'amore. Lui voleva tanto giocare". A parlare è Katia, l'infermiera dell'ospedale Salesi di Ancona protagonista di una foto, diventata virale in rete, che la ritraeva mentre era sdraiata sul letto del reparto di rianimazione insieme ad un bimbo di 7 mesi, affetto da un problema agli organi interni e dalla contemporanea positività al Covid-19. Un'immagine, condivisa sui social network dalla mamma del piccolo paziente, che non poteva vedere il figlio perché a sua volta positiva al Coronavirus, di grande tenerezza che ha commosso tutti.

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Intervistata da NewsMediaset, Katia ha raccontato quei momenti difficili vicino al piccolo: "Mi toccava la visiera, voleva giocare, era molto carino. Era tranquillissimo, è stata una esperienza indescrivibile", ha detto. Il neonato, il cui nome è Matteo Maurizio, che nella foto appare tra vari tubi, ha superato l'operazione, sta bene ed è stato dimesso. Ma i suoi genitori non dimenticheranno mai quella mano che ha accarezzato il loro bambino.In realtà, nei reparti dell' "ospedaletto", come viene chiamato il nosocomio ad Ancona, ogni giorno il rapporto fra medici, infermieri e i piccoli pazienti vive di questi momenti, come ha sottolineato il primario.

"Il personale della rianimazione è stato esemplare, non lo dimenticherò – ha detto la mamma del piccolo, Roberta Ferrante, originaria e residente ad Ancona, al Resto del Carlino – . In particolare una dottoressa che mi chiamava sempre per tenermi aggiornata sulle condizioni di mio figlio. C’è stata una frase che mi ha tranquillizzato visto che non potevo essere lì con lui: ‘stia tranquilla signora, di suo figlio ce ne occupiamo noi, lei non si deve preoccupare’ e così è stato. Nel momento più drammatico della mia vita sentirmi dire questo e poi vedere quella foto lontana da mio figlio, è stato un ritorno alla vita dopo un incubo durato giorni".

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