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“Io, nera e italiana, vittima di razzismo al centro vaccinale: il medico mi ha chiesto se sapessi leggere”

Fanpage.it riceve e pubblica la lettera di Arielle, 30 anni e residente a Lecce: “Episodio di razzismo al centro vaccinale. Al momento della consegna del modulo informativo (che mi hanno riferito di compilare solo col medico), quest’ultimo mi ha chiesto subito se sapessi leggere o scrivere, dando per scontato che io fossi una persona ignorante. Dalla Als si sono giustificati pure, non ammettendo il grave errore commesso. Vivo di ignoranza ogni giorno”.
A cura di Redazione
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Fanpage.it riceve e pubblica la lettera di una sua lettrice, Arielle:

"Buongiorno, vi segnalo un episodio di razzismo al Centro Vaccinale di Lecce: sono una mamma di 30 anni, nera ed italiana. Ho vissuto a Milano fino a 4 anni fa, poi per amore mi sono trasferita a Lecce. Sono andata a vaccinarmi, e al momento della consegna del modulo informativo (che mi hanno riferito di compilare solo col medico), quest’ultimo mi ha chiesto subito se sapessi leggere o scrivere, dando per scontato che io fossi una persona ignorante. Prima di questa becera domanda, ho fornito documento d’identità e codice fiscale, dove c’è ben scritto che sono di nazionalità italiana. Ho aperto segnalazione all’ASL e si sono giustificati pure, non ammettendo il grave errore commesso. Scrivo a voi perché mi sembra assurdo che nel 2021 accada ancora questo, e passi in sordina come un episodio “normale”. Nella mail di risposta alla mia segnalazione c'è scritto che "è probabile che si sia trattato di un difetto comunicativo piuttosto che un episodio di razzismo, ciò avvalorato dalla soddisfazione dell'utenza di diverse nazionalità che quotidianamente accede al punto di vaccinazione".

Vivo di ignoranza ogni giorno, mi danno della prostituta, mi seguono le macchine chiedendomi se voglio passaggi, mi umiliano per nulla. Questa volta, non starò a tacere. Spero che voi capite la gravità della situazione".

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