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Il ragazzo picchiato a Modena dai carabinieri: “Pugni senza motivo, io stavo solo andando a lavoro”

Idrissa Diallo è il giovane di 23 anni originario della Guinea protagonista suo malgrado del video in cui lo si vede picchiato da dei carabinieri a Modena. Arrestato e poi subito rimesso in libertà, il ragazzo ha raccontato cosa è successo: “Ho avuto paura. Urlando mi picchiavano forte. Uno dei due carabinieri era più violento dell’altro, quello che mi ha tirato i pugni. Ma io non ho fatto niente di male”.
A cura di Susanna Picone
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Screen dal video dell'aggressione
Screen dal video dell'aggressione

Dice che mai gli era successa una cosa del genere da quando vive in Italia Idrissa Diallo, il giovane di 23 anni originario della Guinea protagonista suo malgrado del video diventato virale in cui lo si vede picchiato da dei carabinieri a Modena. Che non stava facendo nulla, era tranquillo e in attesa di andare a lavorare, quando due carabinieri lo hanno fermato e poco dopo lo hanno colpito.

La versione di Idrissa Diallo

In una intervista a Repubblica il giovane, che in Italia è arrivato con un barcone nel 2017 e che lavora come aiuto chef in un ristorante di Modena, ha ricordato l’episodio dichiarando di aver avuto paura e insistendo di non aver "fatto niente di male". "Ho avuto paura. Urlando mi picchiavano forte. Uno dei due carabinieri era più violento dell'altro, quello che mi ha tirato i pugni. Ma io non ho fatto niente di male, stavo solo andando al lavoro. Non ho fatto niente di male", le parole del giovane.

Idrissa Diallo dice che appunto stava aspettando il bus seduto alla fermata. Che era tranquillo, fino a che sono arrivati due militari dell’Arma che gli hanno chiesto i documenti. Documenti che – come confermato anche a Fanpage.it ieri l’avvocata che lo assiste – in quel momento il ragazzo non aveva con sé. "Ho detto che avrei chiamato un mio amico per farmeli portare, ma loro non mi hanno lasciato il tempo per fare niente, mi volevano a tutti i costi buttare dentro la loro macchina", ha detto nell’intervista.

E ancora, parlando dei carabinieri intervenuti: "Non mi hanno neanche chiesto il nome. Mi hanno anche urlato, ma ora non riesco a ricordare le parole esatte che mi hanno detto. E poi mi hanno picchiato così, senza un motivo, con dei pugni, uno particolarmente forte all'orecchio, ma non solo. Mi picchiavano entrambi, ma uno dei due era più violento. Mentre succedeva continuavo a chiedermi "perché?".

"Picchiato e insultato anche in caserma"

Idrissa ai giornali ha raccontato anche quello che gli è successo in caserma: "Mi hanno tenuto dentro tre o quattro ore. Mi hanno sfilato i pantaloni, mi hanno insultato e picchiato anche lì". Ancora spaventato e incredulo, dopo aver lasciato il pronto soccorso dove era stato accompagnato perché non si sentiva bene, Idrissa Diallo ha detto di voler denunciare quanto accaduto.

Anche l’avvocata Barbara Bettelli ha detto che contro il ragazzo "si sono accaniti con una violenza non necessaria". "A Modena non era mai accaduta una cosa del genere, finora cose così le avevo viste solo nei filmati americani", ha commentato ieri l'avvocata.

Il titolare del ristorante in cui il 23enne lavora: "Un ragazzo meraviglioso"

In attesa di approfondimenti l'Arma ha fatto sapere che i due militari sono stati assegnati ad altri incarichi. Intanto il giudice ha prima convalidato l'arresto del giovane, poi lo ha rimesso in libertà perché incensurato. Il 18 aprile il 23enne dovrà rispondere di oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento. Intanto tornerà nel ristorante in cui lavora da sei anni: "È un ragazzo meraviglioso ed è un grande lavoratore. È partito come lavapiatti, ha fatto carriera – ha raccontato ai giornalisti il titolare del locale -. Mi chiama papà Mario, c’è un grande affetto, lo sosterremo e lo aspettiamo a braccia aperte".

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