video suggerito
video suggerito

Il primo faccia a faccia dopo 30 anni tra Santino Di Matteo e Gaspare Mutolo nell’ultima puntata di Confidential

Nell’ottava puntata di Confidential di Fanpage.it, per la prima volta dopo 30 anni si sono incontrati Santino Di Matteo e Gaspare Mutolo, ex killer dei corleonesi. Entrambi fedelissimi di Totò Riina, hanno raccontato i loro crimini e il loro pentimento.
A cura di Davide Falcioni
0 CONDIVISIONI
Immagine

Nel nuovo episodio di Confidential – il format d’inchiesta di Fanpage.it – è andato in onda lunedì 20 ottobre un incontro dal valore eccezionale per chi segue e studia le dinamiche della criminalità organizzata: per la prima volta dopo oltre trent’anni, Santino Di Matteo e Gaspare Mutolo, due ex uomini d’onore dei corleonesi, si sono ritrovati faccia a faccia, seduti uno accanto all'altro. I due hanno avuto percorsi criminali paralleli e vite segnate prima da sangue e fedeltà alla mafia, poi dal pentimento e dalla collaborazione con la giustizia. Sul set, davanti alle telecamere di Fanpage.it, si sono incontrati non solo due ex killer, ma due testimoni diretti dell’epoca più buia di Cosa Nostra, quella dominata da Totò Riina e dalla logica feroce della guerra interna che travolse Palermo e l'Italia intera negli anni Ottanta e Novanta, quelli delle stragi.

Gaspare Mutolo fu tra i primi a entrare nei ranghi dei corleonesi, uomo di fiducia di Riina (ne fu autista), responsabile di decine di omicidi e intermediario nei rapporti tra il potere mafioso e la politica. Negli anni, diventò uno dei più importanti collaboratori di giustizia, offrendo un quadro lucido delle connessioni tra Cosa Nostra, i servizi deviati e la corruzione di Stato. "Ho conosciuto Salvatore Riina nel 1965-66. Sono stato in cella insieme a lui per mesi e mesi, ho effettivamente conosciuto quella persona. Io in Riina ho trovato un gran fascino, e anche lui verso me; mi ha salvato la vita, e io ho avuto molti obblighi nei suoi confronti", ha detto a Confidential.

Santino Di Matteo, invece, fu protagonista di uno dei capitoli più tragici della storia italiana: partecipò alla strage di Capaci, il 23 maggio 1992, in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Il suo pentimento arrivò poco dopo, pagato a caro prezzo con il rapimento e l’uccisione del figlio Giuseppe, un episodio che segnò profondamente l’opinione pubblica. E proprio dalla tragedia familiare è partito Di Matteo parlando a Confidential: "Quando ho aperto gli occhi ho visto Totò Riina, avevo 4 anni". E ancora: "Ho pagato un prezzo altissimo, purtroppo ho perso mio figlio. Lo dico a malincuore, perché è stato ucciso: mio figlio ha distrutto la mafia, quella vera".

Nel corso della diretta, condotta da Francesco Piccinini, Di Matteo e Mutolo hanno risposto alle domande dei giornalisti e del pubblico in chat, alternando confessioni personali e riflessioni sul potere distruttivo della mafia.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views