Il papà di Giuliano De Seta, morto durante lo stage: “Non ci interessano i soldi, vogliamo la verità”
"Sapevamo che non ci spettava il risarcimento dell'Inail ma, appunto, non ce ne importa niente. Il dramma che stiamo vivendo non è misurabile".
A parlare è Enzo De Seta, il papà di Giuliano, morto a 18 anni lo scorso 16 settembre per un incidente mentre stava svolgendo uno stage nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro all'interno della Bc Service, fabbrica di Noventa di Piave, travolto da una lastra di ferro.
In una intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, ha commentato il mancato risarcimento che la famiglia da parte dell'Inail dopo il decesso del ragazzo.
"Non c'è odio nel nostro cuore – ha detto riferendosi a Luca Brugnerotto, titolare dell'azienda dove si è verificato l'incidente -. Non lo consideriamo la causa della morte di nostro figlio. Nessuno vuole attribuire la colpa a nessuno. Vogliamo solo sapere cosa è successo, perché al momento non riusciamo a darci una spiegazione. E non si può vivere con un punto interrogativo del genere".
Secondo l’autopsia, effettuata lo scorso 23 settembre nell’ospedale di San Donà dal medico legale Silvano Zancaner, nominato dalla Procura di Venezia, De Seta è morto per politrauma da schiacciamento, con accertata lesività di tipo distruttivo, il cosiddetto sfacelo cranico.
Il giovane è stato schiacciato da una lastra di metallo del peso di una tonnellata. Il processo per accertare eventuali responsabilità della BC Service inizierà il 10 marzo.
Quel giorno "ci sarà l'incidente probatorio, con la perizia dinamica. Sono al vaglio due dinamiche possibili, due ipotesi di come può essere caduta la lastra d'acciaio", ha detto ancora Enzo De Seta, che ha parlato anche di un testimone: "Un operaio che lavorava vicino a Giuliano ha detto di aver visto la caduta del blocco d'acciaio ma ci sono delle incongruenze. Quindi ora farà fede la superperizia dinamica che sarà pronta a marzo".