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Omicidio Chiara Gualzetti a Monteveglio

Killer di Chiara Gualzetti capace di intendere e di volere, l’avvocato: “Determinante per il processo”

Il killer di Chiara Gualzetti capace di intendere e di volere, l’avvocato della famiglia della vittima a Fanpage.it: “Notizia determinante per ottenere un processo”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il 16enne che ha ucciso l'amica e coetanea Chiara Gualzetti lo scorso 27 giugno con quattro coltellate è stato dichiarato capace di intendere e di volere. La perizia psichiatrica è il frutto di quattro mesi di conversazione con il ragazzo e ricostruisce la lucidità dell'adolescente al momento del delitto e la conseguente capacità di sostenere un processo. "Non ho ancora ricevuto il fascicolo contenente la perizia – spiega a Fanpage.it l'Avvocato Giovanni Annunziata, difensore della famiglia di Chiara Gualzetti -. Apprendiamo l'esito dalla stampa. La conferma della lucidità del ragazzo al momento dell'omicidio apre la strada per un processo. Questo ci permetterà di accertare le dinamiche e concretizzare le aggravanti che sono state ipotizzate. Avevamo fatto delle valutazioni sulla capacità di intendere e di volere del ragazzo già in tempi non sospetti. La conferma è ovviamente uno spartiacque necessario per arrivare al procedimento giudiziario. Certo è terribile pensare che tanta atrocità possa essere stata concepita da un soggetto presente a se stesso. Per noi però è importante nell'ottica di un processo. Attendiamo fiduciosi la chiusura delle indagini preliminari per capire con precisione che direzione prenderà la vicenda davanti alla giustizia".

Secondo quanto confermato dal legale, anche i genitori di Chiara hanno appreso il risultato della perizia dalla stampa. Vincenzo Gualzetti, padre della giovane vittima, ha commentato così il risultato della perizia psichiatrica. "Se dal punto di vista processuale la conferma della capacità di intendere e di volere è importante, dal punto di vista umano sapere che era lucido quando ha ucciso mia figlia è devastante. Con questo accertamento ho avuto la conferma di quello che credevo. Lo immaginavo, anche perché conoscevo questo ragazzo". Il 16enne aveva infatti lavorato accanto a Gualzetti per uno stage. L'uomo, inoltre, sapeva del rapporto di amicizia che lo legava alla figlia. "Per noi è allucinante – spiega ancora all'agenzia di stampa ANSA -. Ci domandiamo perché ha fatto una cosa del genere. La perizia è comunque un punto fermo per quanto riguarda il procedimento giudiziario".

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La perizia psichiatrica

Secondo lo psichiatra incaricato dal pm della Procura dei minori di Bologna Simone Purgato, il 16enne era assolutamente in grado di comprendere la gravità del gesto compiuto. L'adolescente aveva infatti confessato il delitto subito dopo il fermo, spiegando agli inquirenti la precisa dinamica dell'omicidio. Due coltellate al petto e altre due alla schiena per uccidere la ragazzina. Subito dopo aveva anche infierito sul corpo dell'amica con ripetuti calci alla testa. Durante gli interrogatori aveva detto di aver agito sotto suggerimento di alcune "voci demoniache".

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