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Incidente sul lavoro a Casteldaccia

Il figlio dell’operaio morto a Casteldaccia a 1 anno dall’incidente: “Si sono dimenticati di noi”

Gaspare Giordano, 32 anni, figlio dell’operaio Ignazio morto nell’incidente sul lavoro a Casteldaccia, denuncia: “Non si lavora così. Ci deve essere più vigilanza”.
A cura di Dario Famà
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Il 6 maggio 2024 cinque operai persero la vita in un incidente di lavoro a Casteldaccia, in provincia di Palermo. Ad ucciderli fu l'inalazione di una quantità dieci volte superiore alla norma di idrogeno solforato, gas presente nel canale delle fogne che i lavoratori stavano percorrendo per alcuni lavori di manutenzione.

A distanza di un anno esatto, le morti sul lavoro restano un grande problema dell'Italia, una questione irrisolta, un fenomeno che non si riesce a prevenire in nessun modo. A testimoniare ciò è Gaspare Giordano, 32 anni, figlio del 59enne Ignazio, una delle vittime che aveva provato a salvare i colleghi rimasti intrappolati. "Non è cambiato nulla dallo scorso anno, è tutto come prima" commenta amaramente ai microfoni dell'agenzia di stampa Adnkronos. Il giovane uomo lamenta anche una scarsa attenzione a quanto è accaduto ad un anno di distanza. "All'inizio c'era stato un gran polverone e tutti si facevano sentire. Dopo un mese – aggiunge Giordano – tutti si sono dimenticati di noi".

L'anno scorso, la Procura di Termini Imerese aveva aperto un'inchiesta ipotizzando il reato d'omicidio colposo plurimo e due consulenti da essa nominata avevano denunciato la mancanza dei controlli di sicurezza da parte di Amap, l'azienda che aveva commissionato i lavori alle ditte Tek e Quadrifoglio Srl. "Oggi ho visto un trasloco di mobili da un piano alto, le persone sotto erano tranquille. Non si lavora così. Ci dovrebbe essere più vigilanza" ha commentato Giordano.

Una delle problematiche segnalate da Giordano è riconducibile a chi aveva dato la sua parola a lui e alla sua famiglia, senza però rispettarla. "Sono state fatte tante promesse per un disegno di legge che non è mai stato approvato. Capisco gli impegni politici per il ponte di Messina, ma esistono delle priorità".

Insomma, poco si è mosso da quando è accaduta la tragedia. L'unica certezza per la famiglia della vittima è la mancanza di una persona cara, che negli anni ha rappresentato un esempio da seguire. "Ci manca il pezzo forte. Nostro padre era un punto di riferimento per tutti noi" conclude commosso il figlio.

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