Il commercialista dei potenti arrestato: “Se aprite i miei archivi viene giù l’Italia”

L'arresto di Paolo Oliverio, in carcere dal novembre scorso con l’accusa di aver pilotato nomine e affari dell’ordine religioso dei Camilliani, sta facendo tremare molti uomini potenti delle istituzioni e della finanza, ma anche della malavita italiana. Nei fascicoli, nei computer e nelle carte di Oliverio infatti si nasconderebbero numerosi segreti che, come spavaldamente lui stesso confidò ai militari che portavano via le apparecchiature informatiche ritrovate nelle perquisizioni, se scoperti farebbero venire giù l'Italia. Come spiega il Corriere della Sera, sono in molti oggi a temere l'apertura e la decifrazione di quei materiali riservati visto che su quella distesa di documenti sono in corso verifiche particolari e specifiche da parte degli investigatori delle Fiamme Gialle coordinati dal pubblico ministero Giuseppe Cascini. Infatti con le indagini si è scoperto che Oliverio non era solo un faccendiere per conto dei Camilliani, ma il commercialista di fiducia di molti esponenti delle istituzioni e uomini d’affari e secondo l'accusa anche di alcuni esponenti della criminalità romana e della ‘ndrangheta.
Centrale di dossieraggio – Il sospetto degli inquirenti è che con quei documenti Oliverio abbia messo in piedi una vera e propria centrale del ricatto con tanto di software spia e sterminati archivi segreti. Tra i file informatici sequestrati al commercialista, infatti, vi sarebbero dossier su politici, imprenditori, e anche su alcuni esponenti delle forze dell’ordine e gli inquirenti stanno ora cercando di capire la loro utilità pratica o chi li avesse commissionati. Come spiega sempre il Corriere infatti i magistrati accusano Oliverio di aver determinato un "forte condizionamento della Pubblica amministrazione attraverso ricatti, attività di dossieraggio e finanziamento illecito della politica, grazie alla partecipazione nelle attività criminali dell’organizzazione di esponenti della ‘ndrangheta calabrese della banda della Magliana e di personaggi facenti parte di logge massoniche coperte oltre ad autorevoli prelati". In alcuni casi sarebbero stati accertati i rapporti di Oliverio con esponenti delle forze armate ma anche con dirigenti di Equitalia tanto da poter orientare verifiche fiscali su imprenditori e grandi società.