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Covid 19

Il caso di Castignano: boom di contagi, incidenza a 1.500 ma solo un ricovero grazie ai vaccini

A Castignano, nelle Marche, una delle più alte incidenze d’Italia: 1.490 casi ogni 100mila abitanti. Eppure su 89 positivi uno solo è in ospedale, grazie ai vaccini.
A cura di Davide Falcioni
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Se esistesse una classifica dei comuni italiani con il maggior numero di contagiati in rapporto alla popolazione Castignano, borgo medievale in provincia di Ascoli Piceno, oggi figurerebbe nelle primissime posizioni. Da settimane infatti il paese è alle prese con un focolaio Covid che si sta espandendo giorno dopo giorno, suscitando un certo allarme in una popolazione che, fortunatamente, finora era stata in gran parte risparmiata dalla pandemia. Oggi però la preoccupazione serpeggia: le strade del paese sono deserte, così come le belle piazze dove di solito si incontrano gruppi di persone per scambiare quattro chiacchiere o per prendere un caffè e fare la spesa. Qui, ormai, si parla solo di Covid: da giorni i casi sono in costante aumento ed oggi, secondo il report ufficiale comunicato dalla Regione, i positivi sono 79 su un totale di 2.684 abitanti. Se si calcola l'incidenza settimanale il dato che emerge è allarmante: 1.490 casi ogni 100mila abitanti, un valore circa 30 volte superiore rispetto al limite di 50 fissato dall'Istituto Superiore della Sanità: oltre, secondo le autorità sanitarie, diventa impossibile effettuare un tracciamento efficace dei positivi. C'è però anche una buona notizia: al momento solo un cittadino è stato ricoverato in ospedale, mentre tutti gli altri sono in isolamento domiciliare con sintomi al momento non particolarmente preoccupanti.

Focolaio nato dopo un pellegrinaggio a Medjugorje

È il sindaco di Castignano – Fabio Polini – a raccontare a Fanpage.it cosa sta accadendo, a partire dal possibile principio di un focolaio che ha già colpito almeno il 3% della popolazione: "Tre nostri concittadini hanno partecipato a un pellegrinaggio a Medjugorje. Si tratta di persone che a dire il vero si vedono sempre molto poco in paese, ma che potrebbero aver infettato un loro conoscente stretto, che a sua volta potrebbe aver diffuso il virus in luoghi maggiormente affollati dopo qualche giorno. Si tratta naturalmente solo di un'ipotesi, di una sensazione non suffragata da nessuno studio epidemiologico". Di fatto, comunque, oggi a Castignano c'è il cluster più importante delle Marche nonché tra i principali di tutta Italia. Se la Regione comunica, al 22 novembre, 79 positivi per il primo cittadino questo numero è sicuramente più alto: "A noi ne risultano 89, mentre non abbiamo idea di quanti siano davvero i soggetti da porre in isolamento perché il tracciamento è del tutto saltato".

A Castignano 89 positivi, uno solo in ospedale: "Merito dei vaccini"

Sempre stando al dato regionale in quarantena ci sono 105 cittadini di Castignano, sebbene siano in realtà molti di più quelli che si sono posti volontariamente in isolamento per il timore di essere positivi asintomatici, o di venire a contatto con il virus. Di buono c'è che, ad oggi, solo un positivo al Covid è stato ricoverato in ospedale: "E questo – spiega Polini – ha dell'incredibile. A Castignano la percentuale di popolazione vaccinata è superiore all'80%. Fortunatamente questo focolaio si è verificato a novembre del 2021; se fosse accaduto un anno fa, prima dell'arrivo dei vaccini, la situazione sarebbe stata disastrosa e le starei raccontando un'altra storia, probabilmente con pazienti ricoverati in terapia intensiva e altri morti".

Il sindaco: "Lasciati soli. Neanche una telefonata da Regione e Prefetto"

Con 79 positivi (89 secondo il sindaco) su meno di 3mila residenti Castignano resta in zona bianca, come del resto tutti gli altri comuni marchigiani. "Dal canto mio – dice Polini – dopo le prime 30 positività il 13 novembre ho emanato un'ordinanza di chiusura delle scuole. L'ho fatto per evitare che il focolaio si espandesse ancor più velocemente ma alcuni giorni fa, dopo un giro di tamponi, l'Asur ha dato il via libera per la riapertura". I contagi, nel frattempo, aumentano di giorno in giorno: "Con il 3% della popolazione che ha contratto l'infezione – continua il sindaco – mi sarei aspettato almeno una telefonata dal prefetto o dall'assessore regionale alla salute. Invece niente, siamo stati lasciati completamente soli e io, così, non so cosa fare: è necessario eseguire uno screening su tutta la popolazione? Vanno imposte delle restrizioni? Castignano deve diventare ‘zona rossa'? Sono l'autorità sanitaria del mio paese, ma ho le mani legate, e nessuno finora ha trovato il tempo per dirmi cosa debba fare per evitare che la situazione peggiori ulteriormente". Nel frattempo, responsabilmente, gran parte della popolazione si è chiusa in casa evitando il più possibile contatti e attività.

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