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“I rom vivono come maiali”: bufera su un consigliere comunale di Vicenza

L’affermazione di stampo razzista è stata pronunciata dal consigliere di opposizione Claudio Cicero.
A cura di D. F.
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"I rom vivono come maiali". A pronunciare l'ennesima frase razzista è stato Claudio Cicero, consigliere comunale di opposizione a Vicenza. Il politico, durante un consiglio comunale in cui si parlava del trasferimento dei sinti nel campo di viale Cricoli, ha dichiarato: "Ci credo che non vogliono tornare in un campo nuovo. Avete presente dove vivono i maiali? Nel luamaro. E anche loro preferiscono un'area sporca piuttosto che pulita". L'affermazione di Cicero ha innescato ua serie di polemiche, con Sel che ha chiesto le dimissioni del consigliere comunale.

Le dimissioni non sono arrivate, ma il presidente del Consiglio Comunale Federico Formisano ha inviato a tutti un forte richiamo al rispetto delle regole: "I poteri del presidente del Consiglio Comunale, in merito alla gestione delle sedute consiliari, sono stabiliti dall’ art. 13 comma 2 del Regolamento del Consiglio Comunale. che concede al Presidente il potere di richiamare i consiglieri che pronuncino parole ingiuriose o sconvenienti e di interdire la parola qualora questi fatti si ripetano. Finora non sono mai dovuto ricorrere a questi estremi sia perché i consiglieri ben difficilmente hanno trasceso nelle espressioni, sia perché ho ritenuto di non applicare eccessiva rigidità nell’applicazione del regolamento consiliare affidandomi alla considerazione che l’intelligenza delle persone consente generalmente di regolare le espressioni da usare all’ambiente del Consiglio Comunale. Nel rammentare che tra i principi cardine del nostro Statuto vanno richiamati quelli menzionati nell’art. 5 in particolare al comma 1 “Il Comune di Vicenza ispira la propria azione ai valori di libertà, uguaglianza e fraternità; è al servizio della persona, del cittadino, della famiglia e della comunità, promuove la solidarietà e la coesione sociale” e al comma 3 “ il Comune promuove politiche attive per contrastare ogni forma di discriminazione fondata in particolare sul sesso, sulla razza, il colore della pelle e l’origine etnica e sociale, ecc. “ ritengo opportuno formulare un forte richiamo ai consiglieri comunali affinché nell’esercizio delle loro funzioni e nell’ambito della libertà di espressione, non travalichino comunque i limiti della decenza e delle espressioni inopportune”.

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