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Covid 19

I medici italiani preoccupati da riaperture e scuole: “Abbattere subito la mortalità coi vaccini”

Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri a Fanpage.it: “I medici sono preoccupati per le riaperture, perché sebbene la pressione sule strutture ospedaliere stia leggermente scendendo i numeri sono tali da non stare tranquilli. I vaccini? C’è stato un netto abbattimento della mortalità Covid nella nostra categoria. Se riusciamo a proteggere gli over 60 e i fragili entro l’estate, potremmo vivere i prossimi mesi in maniera più serena”.
A cura di Ida Artiaco
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"I medici sono preoccupati, perché sebbene la pressione sulle strutture ospedaliere stia leggermente scendendo i numeri sono tali da non stare tranquilli, il contagio può ancora diffondersi rapidamente". A parlare è Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, che a Fanpage.it ha commentato le riaperture che gradualmente, a partire da oggi, lunedì 26 aprile, ci saranno in Italia. E non nasconde le paure della sua categoria nel primo giorno di allentamento delle misure anti Covid.  "Noi comprendiamo la difficoltà che l'Italia sta vivendo – ha aggiunto -, un Paese che è stato chiuso nel settore commerciale e produttivo da ottobre/novembre, e sappiamo bene le tensioni sociali quale peso abbiano. Il governo si trova a dover fronteggiare da una parte una situazione sociale complicata e dall'altra una situazione sanitaria non del tutto agevole per consentire una serena riapertura. Speriamo che il fatto di poter stare più all'aperto, riducendo quindi i contatti negli ambienti chiusi, e l'aumento del numero delle vaccinazioni possano indurci a superare una fase che in questo momento si presenta molto difficile".

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Da oggi 15 regioni italiane passano in zona gialla, dove i ristoranti potranno rimanere aperti anche la sera negli spazi esterni, altre 5 passano in arancione e solo una, la Sardegna, resta in zona rossa. Ovunque, però, ci sarà la riapertura delle scuole, con percentuali di presenza differenziate solo per quanto riguarda le superiori a seconda delle fasce di rischio. "Il problema è legato da un lato al sistema dei trasporti – ha continuato Anelli -, che risulta essere ancora oggi uno dei punti deboli per la riapertura della scuola. Sebbene si sia ridotto il numero di posti all'interno dei mezzi resta il dato di fatto che le aggregazioni che ci possono essere risultano sempre preoccupanti. L'altra questione è che con il ritorno in aula degli studenti si rischiano i contagi familiari e conseguentemente, se non abbiamo terminato la vaccinazione dei soggetti più rischio, che vanno incontro a complicanze del Covid e che determinano anche un aumento del numero decessi, il pericolo è che si possa continuare ad avere mortalità significativamente alta".

Dunque, in questa fase è importante accelerare con la campagna di vaccinazione, di cui proprio la categoria dei sanitari sta beneficiando, dal momento che sono stati i primi, insieme agli over 80 e agli ospiti e dipendenti delle Rsa, a ricevere il vaccino. "Possiamo dire che c'è un netto abbattimento della mortalità Covid tra i medici – ha detto Anelli -. Noi contavamo tra i 50 e 60 medici deceduti al mese, con punte fino a 80 nei momenti più drammatici. A marzo ce ne sono stati 10 e ad aprile siamo a quota 5, quindi la mortalità si è ridotta oltre il 90%. Ciò significa che il vaccino funziona. Io credo che come è successo per i medici, dove abbiamo raggiunto livelli di sicurezza importanti grazie al vaccino, l'impegno in questo momento è quello di proteggere soprattutto gli over 60 e i fragili, perché se abbattiamo la mortalità da Covid tra questi soggetti, la pressione sugli ospedali si ridurrà e riusciremo ad affrontare un periodo, che è anche più favorevole per ridurre il contagio, che è l'estate, in maniera più serena".

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